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Promozione delle start-up in Burkina Faso, proposte sul tavolo.

Il 17 luglio 2025, l’Agence de financement et de promotion des petites et moyennes entreprises (AFP/PME) ha inaugurato presso l’hotel di città di Ouagadougou un laboratorio nazionale dedicato alla validazione dei progetti volti a promuovere la creazione e lo sviluppo delle startup in Burkina Faso. Questo incontro, conclusosi il 18 luglio, rappresenta una tappa importante nell’elaborazione di un quadro giuridico noto come “Startup Act”.

Il laboratorio riunisce tutti gli attori dell’ecosistema imprenditoriale, inclusi i rappresentanti dei ministeri responsabili delle PMI, delle Finanze, le strutture di supporto, gli incubatori, gli investitori, nonché imprenditori e startup provenienti da diverse regioni del paese. L’iniziativa è sostenuta dall’AFP/PME con il supporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUD).

Secondo Issa Traoré, direttore generale dell’AFP/PME, l’obiettivo non è solo quello di validare una legge, ma anche di assicurarne l’attuazione attraverso decreti applicativi, evitando così un testo incompleto o difficile da eseguire. Questo processo si inserisce in una visione ambiziosa di trasformare il Burkina Faso in un polo di innovazione, sia a livello africano che globale. Traoré ha sottolineato come il percorso sia stato intrapreso in maniera partecipativa, coinvolgendo attraverso vari workshop tematici organizzati tra marzo e giugno 2025, le parti interessate. Tali consultazioni hanno permesso di redigere un primo progetto di legge che tiene conto delle realtà delle startup burkinabè e delle best practice internazionali.

Traoré ha evidenziato che, sebbene le startup siano in forte crescita nel paese, esse affrontano notevoli sfide a causa della mancanza di un quadro giuridico chiaro, tra cui ritardi burocratici, accesso limitato ai finanziamenti e assenza di misure specifiche per incentivare l’innovazione. Ha inoltre affermato che questo futuro framework legale rappresenta già un’innovazione, frutto di una collaborazione con altri paesi africani come Tunisia e Senegal, pionieri nel settore. Una volta adottato, il testo dovrà definire chiaramente lo status di startup, offrire incentivi fiscali, semplificare le procedure amministrative e garantire la protezione della proprietà intellettuale sui progetti innovativi.

startup Generated by ChatgptSeydou Ilboudo, consigliere tecnico che rappresenta il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (MICA), ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di un quadro legale specifico per superare gli ostacoli istituzionali e normativi che rallentano il potenziale imprenditoriale del paese. Ha enfatizzato la necessità di unire gli sforzi dello Stato, del settore privato e dei partner tecnici e finanziari per sostenere questa iniziativa. Ilboudo ha anche richiamato l’attenzione sulla gioventù della popolazione burkinabè, con quasi il 67% sotto i 30 anni, e ha affermato che il testo contribuirà a creare posti di lavoro, rafforzare l’auto-imprenditorialità e migliorare l’occupabilità di giovani e donne. Temi fra l’altro cari anche alle istituzioni europee che negli anni passati hanno finanziato, anche in Alto Adige, diversi progetti per promuovere, formare, sostenere iniziative di tale genere, soprattutto in un momento in cui la questione occupazionale era piuttosto grave. Quando le aziende non assumono, avere la possibilità di arrangiarsi, ricavandosi magari una nicchia lavorativa, permette alle persone di avere una fonte di sostentamento.

Il PNUD, partner strategico del progetto, considera Startup Act uno strumento di sviluppo sostenibile (anche questo, un concetto chiave delle politiche economiche dell’Europa, che si cerca di esportare nei paesi meno sviluppati). Dieudonné Kini, rappresentante ad interim del PNUD, ha dichiarato che le startup rappresentano un elemento chiave per l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e la trasformazione economica del paese. Ha ricordato che l’innovazione è un settore ad alto potenziale ma anche ad alto rischio, richiedendo un contesto protettivo. Sono anche fra le attività a maggior rischio di fallimento. “Le startup non sono solo un fenomeno passeggero; esse possono trasformare un’economia”, ha affermato Kini, sottolineando l’importanza di fornire ai giovani talentuosi del Burkina Faso le risorse necessarie per esprimere il loro potenziale.

Issa Traoré ha ribadito che l’iniziativa rappresenta una risposta concreta a un’esigenza nazionale, sottolineando la necessità di soluzioni per migliaia di laureati disoccupati che si aggiungono ogni anno (proprio come in Italia…). Le startup, grazie al loro potenziale di rapida crescita, potrebbero fungere da vettore non solo per la creazione di posti di lavoro, ma anche per la generazione di introiti ed il miglioramento della competitività del paese.  Ricordiamo che in Burkina Faso si tengono o si sono tenuti eventi ad alto tasso d’innovazione come il Panafrican Robotics Fair (PARF) nel 2021, il recente forum sull’intelligenza artificiale, i quali rappresentano solo un primo passo verso la concrete realizzazione ed attuazione di progetti nei settori a più alto tasso d’innovazione, dove spesso sono proprio le startup a fare da motore trainante.

Al termine delle due giornate di lavoro, i risultati finali saranno elaborati e trasmessi al Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato. La fase successiva del processo sarà responsabilità del governo, con l’obiettivo di una rapida approvazione del decreto Startup Act.

 

Fonte: lefaso.net