Topography of Burkina FasoLa regione geografica del Burkina Faso è dominata da altopiani che arrivano al massimo a 400 metri slm. Non vi sono sbocchi sul mare. Nonostante si trovi a ridosso del deserto, vi sono tre fiumi principali, la Volta, il Comoé e il Niger, oltre a diversi specchi d’acqua e torrenti, che però sono per la maggior parte asciutti o a regime ridotto durante la stagione secca. Allo scopo di ovviare, per quanto possibile, alla scarsità d’acqua, lungo i corsi principali sono state costruite dighe ed approntati argini. Ciò ha permesso di rifornire le aree urbane e le zone agricole durante la stagione secca, contribuendo nel contempo ad aumentare la diversità dei prodotti coltivati. D’altro canto però tale espansione ha portato negli anni ad una minore estensione di foreste e savane, riducendo l’habitat delle specie indigene ed alterando un equilibrio ecologico secolare. La gestione di quest’ultimo rappresenta e rappresenterà l’ennesima sfida per la nazione, per permettere una crescita sostenibile della popolazione e la contemporanea preservazione degli ambienti naturali, la cui importanza viene spesso sottovalutata.

Il territorio è suddiviso in una serie di regioni, con caratteristiche ecologiche proprie.

Le grandi ecoregioni settentrionali, Liptako Sahel (LIP), Gondo-Mondoro (GM) e Gourma Malien (GR), appartengono alla regione del Sahel e sono dominate da savana arbustiva e steppa. Nel nord la media annua delle precipitazioni si attesta sui 300-400mm e la stagione umida è piuttosto breve. Spostandosi verso sud, gli altipiani di Samo, Gourmantché (PG) e il Nord Plateau Mossi (altopiano NPM-Nord Mossi) dominano la parte centro-settentrionale del paese, dove la densità della popolazione è elevata. I Mossi coltivano qui da generazioni quasi esclusivamente miglio e sorgo, in particolare nelle numerose valli e aree basse (Marchal, 1977; Dugué, 1993). Le precipitazioni in questa zona sono maggiori, ed infatti l’agricoltura si è potuta sviluppare maggiormente, mentre la zootecnia rappresenta una voce di minore importanza rispetto alle regioni settentrionali. Le ecoregioni meridionali, dalle pianure Pendjari (PEN) ad est, al pianoro Bwa e al bacino Poni di Comoé (PONI) nel sud-ovest, coprono un ampio gradiente bioclimatico. Con precipitazioni variabili da 650 mm a oltre 1.000 mm, si estendono oltre la più umida regione del Sudan. Il clima più favorevole e i fiumi permanenti li rendono molto adatti all’agricoltura, e le colture più redditizie stanno assumendo sempre maggiore rilevanza, sia economica che sotto il profilo dell’estensione territoriale interessata.

Ecoregions of Burkina Faso Source: https://eros.usgs.gov/westafrica/sites/default/files/styles/lightbox/public/2016-09/Atlas%20Burkina%20Faso%20Ecoregions.jpg?itok=9BB9M17f

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Licenza CC-BY-SA-4.0 Autore: Ali Zifan Source: https://en.wikipedia.org/wiki/File:Burkina_Faso_map_of_K%C3%B6ppen_climate_classification.svg

Tre sono le fasce climatiche principali: desertica, semi arida e savana tropicale.

 

Idrografia

Il Burkina Faso, pur non essendo particolarmente vasto, possiede una rete idrografica di tutto rispetto, specialmente nellla sua parte meridionale. I fiumi, tagliando le aree collinari, scavano canyon. I corsi d’acqua presentano un tipico regime tropicale, con flussi abbondanti da metà luglio ad ottobre, alternati a periodi di magra da dicembre a gennaio.

I corsi d’acqua del Burkina Faso sono collegati a tre bacini principali.

Il bacino di Comoé.

Situato a sud-ovest, il bacino Comoé copre 18.000 Km² e comprende le sorgenti del Comoé e dei suoi affluenti, Yanon e Leraba, che originano nella parte meridionale del plateau di Bobo-Dioulasso .

Questi fiumi fluiscono da nord a sud in valli con profili irregolari, alternando tratti di bassa pendenza con rapide. Presentano anche due cascate principali: Karfiguela (Comoé) e Tourny (Leraba).

La pendenza del Comoé che é dello 0,37% fino alla cascata di Karfiguela, è solo dello 0,016% nei pressi del confine.

Il flusso massimo (520 m3 / s) si ha a settembre, dopo le forti piogge di agosto, mentre il minimo della portata (0,7 m3 / s) è a marzo, alla fine della stagione secca.

Bacini idrograficiIl bacino del Niger.

Il bacino del Niger è diviso in due zone:

– il Bacino del Banafing o Ngorolako, che copre 4.000 km², si trova nell’estremo sud-ovest del paese. Il Ngorolako proviene dalla parte occidentale dell’altopiano di Bobo-Dioulasso e scorre verso ovest in vaste pianure alluvionali prima di raggiungere l’affluente Bani del Niger.

– il bacino del Niger stesso, che si trova ad est e copre 72.000 km². Questo bacino è composto da diversi affluenti della riva destra del Medio Niger. I fiumi Beli, Goudebo, Sirba, Faga, Bonsoaga, Tapoa scorrono da ovest a est. Spesso si tratta però soltanto di una serie di pozze d’acqua anziché di corsi continui.

Anche al di fuori della rete idrografica principale, area di questo bacino è caratterizzata da un gran numero di stagni piccoli, permanenti o temporanei, che occupano le pianure e gli spazi interdunali, svolgendo un ruolo vitale per la vita pastorale.

Questi fiumi hanno flussi annuali molto bassi, con periodi di piena ridotti a uno o due mesi, seguiti da un improvviso prosciugamento e un periodo di deflusso molto lungo durante il quale il letto del torrente può persino diventare completamente secco. A Yacouta sul Goudebo per esempio, il flusso è visibile solo da metà luglio a metà settembre; il resto del tempo, è asciutto.

Il bacino del Volta.

Questo bacino centrale copre 120.000 km², ovvero i 2/3 del paese. Combina le portate superiori dei tre Volta (Bianco, Nero e Rosso) e del Pendjari.

Il Volta Nero nasce sull’altopiano sud-occidentale, a 550 m sul livello del mare, e inizialmente scorre verso nord-est in un’ampia valle con pendenze leggere, prima di raggiungere la depressione di Sourou; in tal modo la sua valle è divenuta una vasta pianura alluvionale con numerosi meandri.

Oltre Leri, il Volta Nero cambia direzione e si sposta da nord a sud. Dopo aver lasciato l’altopiano sedimentario voltaico, la sua pendenza è alquanto lieve ciò ha comportato la creazione di ampi meandri. Esso numerosi affluenti (Grand Balé, Bougouriba). Il suo sistema idrografico è paricolare, in quanto la depressione Sourou gioca un ruolo regolatore nella stagione delle piogge: essa assorbe parte delle piene e ritarda il suo picco nella stagione secca, rilasciando quanto accumulato. La differenza di flusso media è di 78 m3 / s

Il Volta Bianco invece si forma nella pianura centrale. La direzione, inizialmente nord-sud, gira a sud-ovest. Riceve il Koulounga ed il Massili. La pendenza del fiume è molto debole fino al confine con il Ghana.

Il Volta Rosso ha la sua sorgente a nord-ovest di Ouagadougou; il suo corso presenta una pendenza maggiore rispetto a quella del Volta Bianco ed è piuttosto tortuoso.

Il succitato Pendjari (o Oti) nasce invece nel Benin, nel massiccio dell’Atakora, e scorre da sud-ovest a nord-est, snodandosi lungo il confine. Riceve fiumi dall’altopiano sud-est. Sfocia nel Lago Volta, in Ghana. È lungo 900 Km e conta su di un bacino idrografico di 72.900 Km².

Questi ultimi tre fiumi hanno un puro regime tropicale, vale a dire che il loro periodo di piena è più breve (tre mesi da metà luglio a metà ottobre) seguito da un periodo secco che termina a dicembre / gennaio e lascia il posto a una totale assenza di flusso. Il letto di questi corsi d’acqua è quindi formato da una successione di piscine e stagni.