Dori è il capoluogo della provincia di Séno, in Burkina Faso. Esso si trova nella parte nord orientale della regione del Sahel. Il suo dipartimento comprende ben 78 villaggi:
Baaga, Bafelé, Balandagou, Bambofa, Bargare, Beguentigui, Bellare-Djamalel, Bellare-Maga, Beybaye, Binguel, Billy, Boudounguel, Bouloye, Bouloye-Thiouly, Boundou-Woundoudou, Boureye, Boureye-Longondjou, Dangade, Dani, Dantchadi, Debere-Talata, Demni, Djigo, Fetombaga, Fetombale, Foulgou, Gassel-Biankou, Gotogou, Goudoubo, Guidé, Hogga, Hoggo-Samboel, Kabeika, Kampiti, Katchari, Katchirga, Kiryollo-Ouro-Arsaba, Kodiolaye, Koria, Kouri, Lerbou, Lere-Ibaye, Malbo, Mallere, Mamassiol, M’bamga, Nakou, N’diolloa, Nelba, Nobiol, Oulo, Ourfou, Ouro-Baagabe, Ouro-Longa, Ouro-Torobe, Padala, Pempendiangou, Peoukoye, Petakolle, Sambonaye, Selbo, Soumkoum, Sourtatibe-Touka, Taaka, Thioumbonga, Tigou, Tobidioga, Tohounguel, Touka-Bayel, Touka-Diomga, Touka-Korno, Touka-Ouro-Nala, Touka-Welde, Touka-Wendou, Welde-Katchirga, Yacouta, Yebelba e Yirga.
Mentre il solo capoluogo annovera una popolazione di circa 21.000 abitanti, l’intero territorio del dipartimento, quindi compresi i diversi villaggi, ne conta circa 98.000 (dati censimento 2006). Gli abitanti appartengono principalmente all’etnia Fula, ma sono presenti anche Tuareg, Songhai e Hausa.

Dori si trova a ridosso del “Mare di Dori“, un bacino idrico piuttosto ampio che la separa dal vicino villaggio di Wèndou, a cui è collegata mediante un lungo ponte.
Il clima è quello tipico della regione del Sahel, una zona di transizione tra l’ecozona paleartica e quella afrotropicale, ovvero un’area di passaggio climatico dall’area arida (steppica) del Sahara a quella fertile della savana arborata sudanese (asse nord-sud): tropicale secco (arido e semi-arido) con precipitazioni annuali da 200 a 600 mm, concentrate tra giugno e settembre-ottobre, con picco in agosto e da 20 a 60 giorni di pioggia all’anno. Esso presenta forti variazioni stagionali e inter-annuali della pluviometria e gravi siccità ricorrenti. I mesi più caldi sono aprile e maggio, quando si registrano massime medie oltre i 40 °C. Le minime si hanno in dicembre e gennaio, con valori raramente inferiori ai 10 °C. L’umidità dell’aria varia da meno del 40% durante la stagione secca al 70% nella stagione delle piogge.
A causa delle caratteristiche climatiche, territoriali ed antropiche, si tratta di una regione ad alto tasso di desertificazione. I suoli sono prevalentemente sabbiosi, giallo-rossastri e leggermente acidi (5<ph<6) e con bassa ritenzione idrica. Nelle depressioni si possono riscontrare suoli neri argillosi (vertisuoli). I suoli sono poveri in fosforo, azoto e sostanza organica. Secondo l’Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione (FAO), il 90 per cento dei pascoli e oltre l’80 per cento dei terreni agricoli sarebbe degradato a causa del disboscamento, del sovrappascolo e dell’espansione ed intensificazione delle attività agricole.
La vegetazione è alquanto ridotta e costituita principalmente da piante erbacee annuali, arbusti e piccoli alberi.

Pur trattandosi di un centro urbano relativamente grande, la zona presenta numerose problematiche rispetto alla sicurezza degli operatori umanitari e dei cittadini stranieri in generale. La gran parte delle missioni diplomatiche occidentali vietano ai propri impiegati di recarvisi e sconsigliano fortemente i propri concittadini che intendono avventurarvisi. Il 2016 si è rivelato un anno funesto per quanto riguarda gli attacchi terroristici in Burkina Faso, che è infestato da diverse milizie islamiche come al-Qa’ida, MUJAO, Ansar al Dine, Ansar al Sharia, al-Murabitaoun, e Boko Haram, in diverse zone del paese (fonte: https://www.osac.gov/pages/ContentReportDetails.aspx?cid=21842), soprattutto presso il confine col Mali. Per tale motivo è estremamente pericoloso per i non residenti recarsi nella zona di Dori. I raid dei miliziani contro gli stranieri, ed anche i residenti che non si attengono rigidamente alle loro direttive, costituiscono una continua minaccia. Pertanto il progetto si avvale di personale locale, proprio di Dori, per poter attuare il progetto. Ciò d’altro canto impedisce una verifica capillare dell’operato, il quale è comunque apprezzato dalla popolazione locale.

Il gruppo di villaggi di Touka, Touka-Diomga, Touka-Korno, Touka-Ouro-Nala, Touka-Welde, Touka-Wendou, si trova a nord ovest di Dori, all’interno della Riserva del Sahel, al confine con il Mali. Vi risiedono circa 15000 abitanti. La zona soffre da sempre dell’estrema povertà di risorse, che rendono la vita estremamente difficoltosa. Da ciò deriva la maggiore problematica della popolazione locale, quella della corretta gestione e valorizzazione delle poche risorse disponibili, e di uno sviluppo sostenibile. Le tradizionali attività di pastorizia, principale fonte di sostentamento, hanno causato nel corso dei decenni un ulteriore depauperamento del suolo e della disponibilità di acqua potabile; le poche fonti sono state via via contagiate da agenti patogeni portati dal bestiame che ne usufruiva, e la popolazione che le utilizza per sopravvivere, è quindi soggetta a malattie ed epidemie. Inoltre la suddivisione delle risorse idriche per le diverse attività, come la succitata pastorizia, l’agricoltura e la silvicoltura, crea continuamente conflitti fra la popolazione, senza contare le attività di transumanza proveniente dai territori circostanti. Sebbene da più di dieci anni il governo abbia iniziato una politica di gestione e sviluppo delle risorse, in particolar modo dell’acqua e delle attività connesse (schema di consultazione inter-villaggio CIVGT), la situazione permane critica. Con le attività sul territorio previste dal progetto, ci si augura di poter apportare un sensibile miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti della zona.