Conclusione

Il progetto si è concluso nel mese di marzo 2020, dopo alcune proroghe. Gli obiettivi generali e quelli specifici per le attività sono stati raggiunti con soddisfazione degli stakeholder coinvolti. In particolare la popolazione del Burkina Faso interessata ha visto un miglioramento delle proprie condizioni nei settori target del progetto. Le migliori testimonianze di quanto compiuto sono rappresentate dalle fotografie forniteci dal dott.Bationo ed i ringraziamenti (indiretti) del popolo Burkinabé.
Grazie al progetto due diverse comunità hanno ora a disposizione una scorta di acqua potabile adatta a soddisfare le proprie esigenze. Ciò ha consentito un generico miglioramento delle condizioni di vita e di salute.
Le coltivazioni negli orti sono state avviate con successo e con grande soddisfazione da parte delle associazioni femminili che le gestiscono; esse possono ora contare su delle entrate finanziarie fondamentali, in più derivanti da attività sostenibili. La piattaforma multifunzionale consente di trattare alcuni prodotti della terra, oltre che ad essere utilizzata per altri compiti, affrancando le donne da un lavoro lungo e faticoso.
La riattivazione dei pozzi pastorali a Dori sta avendo un forte impatto positivo sia sulle attività di pastori ed agricoltori, che sulle loro relazioni sociali, trattandosi di due gruppi spesso in contrasto fra loro per l’accesso all’acqua. Anche in questo caso, le attività di responsabilizzazione sull’uso della risorsa e l’acquisita capacità di gestirla in maniera equa, efficiente e prolungata nel tempo, assicura l’efficacia dell’intervento nel tempo.
La formazione ed il coinvolgimento della popolazione nella gestione e manutenzione delle diverse attività ne assicura la prosecuzione efficace e continua nel tempo, contribuendo nel contempo a sensibilizzare ed educare le comunità.
Non ultimo, del grande investimento finanziario hanno beneficiato aziende ed artigiani sia in Burkina Faso che nel territorio altoatesino.

AEPS ed orti sono stati realizzati secondo metodi e tecniche già collaudati ed approvati dal governo del Burkina Faso. La piattaforma multifunzionale stessa è basata su di un sistema già ampiamente collaudato ed in uso presso varie comunità nel paese. L’impianto idrico è stato ideato per consentire la durata nel tempo, mediante materiale di qualità, e l’utilizzo di un motore ad energia solare ad impatto ambientale zero. Anche per gli orti è stata installata un’attrezzatura simile per il pompaggio dell’acqua, da un pozzo vicino messo a disposizione.
La tecnica a gocciolamento utilizzata per gli orti, anch’essa già efficacemente sperimentata in Burkina Faso, consente di evitare lo spreco di acqua e grazie anche alla formazione del personale interessato, si viene a creare un (ri)ciclo virtuoso dell’utilizzo dell’acqua. I prodotti della terra vengono coltivati in maniera ecologicamente sostenibile, e di ciò beneficiano sia i consumatori locali che gli acquirenti dei villaggi vicini. La piattaforma multifunzionale, oltre ad operare per il trattamento dei vegetali, è anche in grado di erogare energia elettrica, potendo quindi svolgere più compiti contemporaneamente, con un minore impatto ambientale.

I beneficiari sono stati formati in maniera appropriata per poter garantire la continuità, il funzionamento, la gestione e l’usufrutto delle risorse nel tempo. Sono stati sensibilizzati sull’importanza del corretto utilizzo delle attrezzature, sulla manutenzione, sull’uso responsabile delle risorse, a partire dall’acqua. Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalle diverse comunità, sin dai primi approcci. La popolazione è stata coinvolta in prima persona nella realizzazione: quando possibile, ha prestato la propria opera per poter facilitare i lavori d’installazione. In particolare i membri delle associazioni femminili coinvolte hanno assunto un ruolo socialmente più rilevante grazie all’affidamento della gestione degli orti, ed alla produzione e commercializzazione dei prodotti della terra. Oggi possiamo affermare che costoro godano di un’autonomia finanziaria prima impensabile.
L’ottimizzazione gestionale delle attività orticole e della piattaforma, dopo una prima fase di assestamento, ha consentito una stabilizzazione della produzione e delle attività connesse.

Purtroppo i crescenti episodi di terrorismo in Burkina Faso hanno negativamente impattato su alcune fasi del progetto. L’allungamento dei tempi per alcune attività, il blocco di altre, probabilmente un aumento di certi costi; ad esempio non è stato possibile programmare ulteriori missioni in loco né, almeno al momento, pensare ad inviare del personale per la valutazione esterna del progetto.

I problemi legati alla gestione, in Burkina Faso i tentativi di influenzare certe decisioni da parte di personaggi locali dotati di una certa influenza, le difficoltà di comunicazione dovute all’uso di lingue e dialetti differenti, unite alle difficoltà burocratiche e logistiche sono stati affrontati ed il più delle volte risolti, anche se ciò ha comportato un ulteriore grande sforzo che ha richiesto un allungamento rispetto alle tempistiche previste inizialmente.

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