Non bastassero la conclamata mancanza di acqua potabile ed i disastri causati dalle piogge stagionali, la popolazione burkinabé si trova dinnanzi ad una nuova emergenza in proposito. Nel corso di quest’anno, 2022, i terroristi hanno infatti distrutto ben 32 impianti idrici, lasciando a secco circa 300.000 persone. La denuncia proviene da 13 organizzazione nazionali ed internazionali
Gli jihadisti hanno utilizzato diverse tattiche, dalle bombe all’avvelenamento, colpite le fonti, i generatori delle pompe e le cisterne per l’autotrasporto.
La situazione è da tempo critica nella città di Djibo, nel Sahel, che è rimasta per lungo tempo isolata dal resto del territorio, in quanto i terroristi controllavano ogni via d’accesso. Recentemente un convoglio scortato è riuscito a portare aiuti umanitari alla popolazione assediata; secondo voci non confermate non meglio precisati personaggi locali avrebbero interceduto con i terroristi per permettere il passaggio. L’approvvigionamento idrico rimane comunque assai problematico: al momento ogni abitante ha a disposizione, secondo le stime delle organizzazioni, soltanto 3 litri al giorno, per cucinare, bere e lavarsi. 15 litri è considerata la quantità minima dall’OMS.
Molti pozzi di Djibo sono dislocati in aree ove i terroristi imperversano impunemente; i criminali non si fanno scrupolo nell’utilizzare le armi per allontanare chi cerca di rifornirsi. La situazione degli abitanti, già provati dalla carenza di generi alimentari, medicinali e beni di prima necessità, è drammatica. Da mesi i cittadini si appellano al governo centrale per ripristinare la sicurezza nel territorio ed una parvenza di legalità, i mass media locali rilanciano, ma sino ad ora la junta militare al potere non ha fatto granché. La situazione pare essere al momento in stallo.
Se Djibo piange, il resto della nazione non ride di certo: il controllo esercitato dai terroristi sulle vie di comunicazione impedisce il transito delle cisterne; impossibile provvedere a scortarle tutte; inoltre c’è sempre il pericolo mine.
By NRC