Nel 2023, la produzione aurifera del Burkina Faso si è attestata a 56,8 tonnellate a fronte di 57,6 tonnellate nel 2022, secondo quanto affermato in una conferenza stampa dal direttore delle previsioni e delle analisi macroeconomiche, Brahim Kere. In pratica una diminuzione di 0,8 tonnellate.
Il 2023 si è rivelato un anno molto difficile per l’industria estrattiva, sia a causa della situazione di insicurezza dovuta al terrorismo che per quanto riguarda il piano economico e sociale. Alcune miniere sono state chiuse a causa degli attacchi a siti e convogli, altre invece per via delle difficoltà nell’approvvigionamento di carburante e macchinari (ricordiamo che il Burkina Faso è soggetto a sanzioni internazionali a causa del colpo di stato che ha portato al potere una junta militare).
L’oro del Burkina Faso è stato venduto ad un prezzo medio di 1921,3 US$/oncia nel 2023 contro un valore di 1861,2 US$/oncia nel 2022.
Secondo i dati della direzione generale per l’economia e la pianificazione (DGEP), le esportazioni dal settore minerario hanno generato entrate per 2.349 miliardi di FCFA, per un corrispettivo in Euro di 3.580.792.683 circa. Le entrate versate nel bilancio dello Stato, nel frattempo, ammontano a 520 miliardi di FCFA (€ 792.682.927 circa) contro 468 miliardi di FCFA nel 2022 (+52 miliardi FCFA).
Ad oggi, il Burkina Faso ha 12 miniere in produzione e 9 miniere in sviluppo, secondo il DGEP.
Ovviamente l’attività estrattiva dell’oro dà un grande contributo al PIL nazionale; il tasso di crescita del prodotto interno lordo reale (PIL) è passato dall’1,8% nel 2022 al 3,6% nel 2023, secondo Larba Issa Kobyagda di DGEP. All’interno di questo tasso di crescita, il settore minerario rappresenta il 13,2%, ovvero 166 miliardi di FCFA, dato comprendente il 12,2% derivante dall’oro.