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Burkina Faso: un marchio di autenticità per il cappello di Saponè

Lo scorso 4 luglio 2020 Harouna Kaboré, Ministro del Commercio, dell’Industria e dell’Artigianato, accompagnato dal Ministro della Cultura, dell’Arte e del Turismo, Abdoul Karim Sango si nono recati presso la cittadina di Saponé, situata circa 30 Km a sud della capitale del Burkina Faso, Ouagadougou.
2003 Mercatino estivoScopo del viaggio, la presentazione ufficiale del nuovo marchio dedicato appositamente al cappello di Saponé.
Oggetto dalla storia plurisecolare, si dice risalente al 1358, esso rappresenta l’emblema e l’orgoglio del comune di Saponé, a cui fanno riferimento 33 villaggi abitati dall’etnia Mossi. Sebbene l’origine dell’oggetto sia ampiamente assodata, secondo il ministro Harouna Kaboré esso ha, col passare del tempo, assunto la funzione di emblema identificativo della cultura ed origine dell’intero popolo Burkinabè, soprattutto accompagnato dagli abiti tradizionali. Di forma conica, realizzato in paglia e decorato con pelle, da ora in poi esso sarà protetto dalle contraffazioni grazie al nuovo logo che sarà apposto su tutti i cappelli nuovi.
L’iniziativa rientra in un più ampio contesto di protezione e promozione dei prodotti locali da parte del governo del Burkina Faso. Prima del cappello di Saponé, era toccato ad esempio al fasodanfani, il perizoma tradizionale, ed al burro di karité ottenere il riconoscimento.
Ovviamente i cappelli artigianali di Saponé dovranno rispondere a delle specifiche prestabilite per potersi fregiare del marchio; dai materiali utilizzati, ai processi produttivi, dal design sino alla localizzazione della produzione, come s’addice ad ogni oggetto originale.
Ciò permetterà al manufatto di acquisire un valore aggiunto sul mercato, divenendo immediatamente identificabile e verificabile da parte dei consumatori, almeno fino a quando non inizieranno a falsificare anche i marchi… In una fase successiva si cercherà d’ottenere anche l’indicazione di origine geografica presso l’Organizzazione Africana della Proprietà Intellettuale (OAPI).
L’iniziativa è stata accolta con favore dagli artigiani locali, riuniti in una cooperativa. Pur trattandosi di un prodotto di nicchia, esso è molto richiesto sul mercato locale; ci si augura comunque di poter rafforzare la richiesta anche su quello internazionale: uno di essi fu donato a Papa Francesco nel 2017.

 
Fonti: Teller Report, Medafricatimes, Facebook