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Poème : Notre métal jaune ! – Poesia: Il nostro metallo giallo!

Da che mondo è mondo, esistono temi che sono difficili da trattare o spiegare. In quei casi, è possibile ricorrere a forme di narrazione “alternative”, utilizzando per esempio metafore, mezzi di comunicazioni alternativi, come la nostrana commedia dell’arte, oppure delle favole per i bambini.
In Burkina Faso quello dell’estrazione mineraria è una di quelle tematiche di cui è difficile parlare, specie se in senso negativo. In pochi hanno il coraggio di esprimere la propria opinione; chi lo fa, spesso rischia addirittura la vita, gli interessi in gioco sono altissimi.
Rassomane Savadogo, insegnante e preside presso scuole delle province di Bam e Namentenga, ha visto e sentito diverse cose. Nella prima provincia c’è la miniera d’oro di Bissa-Bouly, nella seconda quella di Taparko. Egli ha deciso di trascrivere in versi quello che è il suo disagio nel constatare gli effetti dell’attività estrattiva nella sua terra. Un grido di dolore che pare salire dalle viscere della terra per giungere sino a noi, nella flebile speranza di non rimanere inascoltato.
Di seguito riportiamo il testo originale in francese, ed un’approssimata traduzione in italiano, effettuata con sistemi automatizzati.

Notre métal jaune! Il nostro metallo giallo!

Nous sommes d’une région aurifère,
Où sévit la vraie misère !
Nous n’avons plus de terres arables,
Ni de villages habitables,
A cause des sociétés minières,
Et de leurs pairs, les orpailleurs !
Ils ont exhumé les cendres de nos aïeux,
Et profané nos bois et lieux sacrés !
Les vrombissements de leurs engins
Brouillent les appels de nos muezzins !
La poussière devient notre oxygène,
Et l’eau polluée, la boisson quotidienne !
Pire, la jeunesse scolaire,
Notre fer de lance,
Déserte les classes,
Pour les sites aurifères,
Espérant un mieux-être,
Mais, hélas !
Ce n’est qu’un mirage,
Un grand dommage! Pourtant,
Notre sous-sol vomit de l’or,
Vite convoyé vers les ports,
Pour faire le bonheur ailleurs,
Loin de notre misère !
A qui l’exploitation de notre or,
Doit-elle profiter d’abord ?
Pourquoi cette exploitation minière
Ne fait pas notre bonheur ?
Est-ce à nous les dégâts,
En récompense de tout cela ?

La drogue, la prostitution, les violences
Dépravent déjà nos mœurs !
La poussière, le mercure, le cyanure
Activent leurs effets néfastes :
Dame nature impactée,
Les animaux ne rumineront plus,
Les oiseaux voleront plus bas,
Les batraciens disparaîtront,
Les arbres cesseront de fleurir,
Nos bras valides trépasseront,
Et plus jamais d’avenir !
Où se trouve alors le bonheur,
Dans un navire, qui chavire ?

Veniamo da una regione dell’oro,
Dove c’è vera miseria!
Non abbiamo più terra coltivabile,
Né villaggi vivibili,
A causa delle compagnie minerarie,
E i loro pari, i cercatori d’oro!
Hanno dissotterrato le ceneri dei nostri antenati,
E profanato i nostri boschi e luoghi sacri!
Il rombo della loro attrezzatura
Offusca i richiami dei nostri muezzin!
La polvere diventa il nostro ossigeno,
E l’acqua inquinata, la bevanda quotidiana!
Peggio ancora, i giovani della scuola,
La nostra punta di diamante,
Abbandonano le lezioni,
Per i siti auriferi,
Sperando nel benessere,
Ma sfortunatamente !
È solo un miraggio
Un vero peccato! Eppure,
La nostra cantina vomita oro,
Trasportato rapidamente ai porti,
Per portare la felicità altrove
Lontano dalla nostra miseria!
A chi lo sfruttamento del nostro oro,
Dovrebbe prima profittare?
Perché questa attività mineraria
Non ci rende felici?
È il danno per noi
Come ricompensa per tutto questo?Droga, prostituzione, violenza
Stanno già corrompendo la nostra morale!
Polvere, mercurio, cianuro
Attivano i loro effetti dannosi:
Madre natura è stata colpita,
Gli animali non rumineranno più,
Gli uccelli voleranno più in basso,
Gli anfibi scompariranno,
Gli alberi smetteranno di fiorire
Le nostre braccia forti moriranno
E mai più!
Dov’è allora la felicità,
In una nave, che si capovolge?