I tre governi in carica di Burkina Faso, Mali, e Niger hanno firmato un accordo di reciproco aiuto militare in caso di attacco e sostegno economico, sia in funzione anti terrorismo che di attacchi esterni. Una clausola difensiva simile a quella siglata dei membri della NATO.
In particolare, l’articolo 6 recita che:
“qualsiasi attacco alla sovranità e all’integrità territoriale di una o più parti contraenti sarà considerato come un’aggressione contro le altre parti e farà scattare il dovere di assistenza e soccorso da parte di tutte le parti, individualmente o collettivamente, compreso l’uso della forza armata per ripristinare e garantire la sicurezza all’interno dell’area coperta dall’Alleanza”.
La mossa costituisce anche un monito nei confronti di istituzioni come ECOWAS o altre nazioni, affinché non interferiscano, o addirittura invadano militarmente, i sottoscrittori del patto. Poco dopo il recente colpo di stato in Niger, era stato infatti paventato un intervento militare per ripristinare l’ex presidente, cosa che poi non si è verificata. Più fantasiosa l’ipotesi di un intervento dell’esercito francese che in Niger mantiene tutt’ora un contingente e che ancora supporta il governo spodestato, ma che al momento non pare intenzionato a creare ulteriori problemi, a meno che non si tratti di azioni prettamente difensive.
2023-09-18