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Parte il programma italiano “LAB INNOVA per l’Africa-Sahel”

LAB INNOVA per l’Africa-Sahel è un programma di cooperazione avviato dall’Italian Trade Agency. In questi giorni è stata inaugurata la sede ad Ouagadougou, e lo scorso 6 marzo è partito un corso di formazione online a beneficio di 38 individui di Mali, Niger e Burkina Faso.
Nello stesso giorno l’Ambasciatore italiano Andrea Romussi, è stato intervistato in merito al programma.
Il programma intende promuovere le relazioni commerciali fra i due paesi, attraverso accordi, promozioni e sviluppo. Col Burkina Faso già vi sono relazioni di cooperazione allo sviluppo, aiuti umanitari, il miglioramento delle relazioni commerciali rappresenta una naturale evoluzione, secondo il diplomatico. Il mercato europeo rappresenta un’importante opportunità per i Burkina Faso, anche nel’ottica dell’esportazione di prodotti della terra (programma LAB INNOVA Agricoltura, ed uno simile in fase di progettazione per i prodotti avicoli). Romussi ritiene che anche uno dei prodotti tipici, il tessuto chiamato Faso Dan Fani, di cui già abbiamo scritto in queste pagine (cfr. ad es. https://www.burkinafaso-bz.org/partita-la-3a-edizione-della-settimana-della-moda-ad-ouagadougou/news/), possa essere fra i prodotti apprezzati dai consumatori europei. D’altro canto quello agricolo era il settore economico principale del territorio, prima che venisse scoperto l’oro (e poi l’uranio); dunque si tratta di un’attività consolidata che già parte da buone basi e che può essere ulteriormente sviluppata attraverso partenariati e promozione.
Sono già 11 le aziende burkinabè che hanno aderito al programma; realtà con un fatturato importante, già in grado di esportare, selezionate in base a fatturati, stabilità economica, esperienza, già presenti sui mercati internazionali africani e con un’adatta capacità logistica. Esse parteciperanno a iniziative in Italia per la durata di due mesi: essenzialmente si tratterà formazione su regolamenti e prodotti, in quanto l’iniziativa deve fungere da ponte fra Burkina Faso ed Italia. Una volta terminata la fase dell’esportazione, tutto sarà in carico ai privati, che dovranno quindi essere in grado di gestirsi in maniera autonoma, anche se ci sarà comunque un certo supporto in caso di bisogno.
Secondo l’Ambasciatore Romussi, le aspettative sono alte, anche se il programma rappresenta una novità nel panorama economico, di conseguenza presenta diverse incognite. Prima fra tutte, l’accoglienza dei prodotti esportati da parte dei consumatori europei.