Niger, iniziato il rimpatrio dei soldati italiani.

È iniziato il rimpatrio del contingenti di militari italiani di stanza in Niger. In seguito al colpo di stato infatti, gli accordi presi precedentemente col governo nigerino sono stati sospesi, e di conseguenza diverse nazioni hanno deciso di ritirare i propri soldati che supportavano il Niger nella lotta al terrorismo e proteggevano cittadini ed interessi occidentali in loco, tra cui anche le diverse missioni umanitarie precedentemente in corso ed ora anch’esse sospese.
I primi 65 militari sono già rientrati in Italia. In tutto si tratta di circa 350, ma gli stati europei si stanno organizzando insieme agli Stati Uniti, anch’essi presenti con un contingente, per supportarsi vicendevolmente col ritiro.
Al momento sembra che soltanto la Francia, che per altro ha escluso un proprio intervento militare a meno di attacchi diretti contro i propri interessi, sia intenzionata a rimanere sul territorio.
Nel frattempo in uno stadio della capitale Niamey, si sono radunati circa 30.000 supporter dei golpisti, i quali hanno fatto appello alla popolazione per prepararsi nell’evenienza di un attacco da parte delle nazioni facenti parte dell’ECOWAS, contrarie al golpe. Oltre al coprifuoco, la capitale vede già presidi lungo le arterie principali e gli incroci strategici operati dai militari nigerini, ma pare anche da civili o miliziani armati.
Dal suo canto, il generale Abdourahamane Tchiani è felice di vedere gli “invasori” stranieri lasciare il Paese, in quanto potrebbero costituire una testa di ponte nel caso di un’invasione da parte degli eserciti in seno all’ECOWAS; contemporaneamente lo stesso ha chiesto aiuto ai mercenari russi della Wagner, che già all’indomani del colpo di stato avevano offerto la propria opera. A pagamento, s’intende.


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Fonte: telegiornale