La notizia è in verità un po’ vecchia.
Come sappiamo l’accesso all’acqua potabile è un atavico problema nella desertica regione del Sahel. Il comune di Gorom-Gorom non costituisce certo un’eccezione. All’interno dei suoi confini amministrativi si trova la famosa miniera d’oro di Essakane, di proprietà della canadese IAMGOLD. Fra le opere di compensazione nei confronti della popolazione residente, riguardo ai danni causati dallo sfruttamento del territorio, le compagnie minerarie fanno costruire scuole, impianti di vario tipo, strade, ponti ecc. IAMGOLD ha fatto costruire in più rispetto agli accordi col governo, un impianto idrico di tipo AEPS (come i tanti che la nostra associazione ha contributo a far costruire in Burkina Faso nel corso degli anni, grazie ai finanziamenti delle istituzioni locali) presso il villaggio di Essakane. Inaugurato il 16 gennaio 2023, e con un costo di 200 milioni di FCFA, esso consente un flusso di 300 m³ d’acqua.
Tutta la cerimonia d’inaugurazione, alla quale erano presenti il Segretario Generale Jean Baptiste Kabore in rappresentanza del Ministro dell’Energia, delle Miniere e delle Carriere (Yacouba Zabre Gouba), il Ministro delle Risorse Animali, dott. Amadou Dicko, il governatore della regione del Sahel, tenente colonnello Rodolphe Sorgho, oltre che ovviamente il master of ceremony, direttore generale di IAMGOLD, Tidiane Barry, ha rappresentato un’ottima occasione per una classica “operazione simpatia”. Sia per la compagnia mineraria che per i politici presenti. Come ci confermò ancora circa 4 anni fa il nostro collaboratore in Burkina Faso, Gerome Bationo Danipo, l’area del sito minerario è fortemente contaminata dagli inquinanti derivati dall’attività estrattiva, e le falde acquifere sono avvelenate dal mercurio. Noi non abbiamo elementi per valutare se e quanto sia pulita quell’acqua. Tuttavia, se anche fosse completamente potabile e priva di contaminazioni, è lecito domandarsi se un semplice impianto da 200 milioni di FCFA, pari a circa € 304.878, possa essere considerato come un adeguato risarcimento per le popolazioni di quel territorio, a fronte dei guadagni e dei danni ambientali.