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Colpo di stato in Burkina Faso.

Era nell’aria da settimane, ieri sera reparti dell’esercito hanno accerchiato la residenza del presidente Kaboré nel quartiere Ouaga 2000. La notizia è stata diffusa dai media internazionali nel primo pomeriggio di ieri, 24 gennaio 2022. Secondo quanto riportato, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco. Per tutta la notte si sono fronteggiati soldati ribelli e fedeli al presidente, fra cui la locale gendarmeria. Non ci sono ancora notizie in merito ad eventuali vittime.

Roch Marc Christian Kaboré
Roch Marc Christian Kaboré. Image by Letartean – Own work, CC BY 3.0

A metà pomeriggio di ieri, fra notizie della presa del potere da parte dei ribelli e all’opposto proclami che il presidente era sfuggito ad un tentativo di omicidio ed era in salvo fra i raparti a lui fedele, Kaboré pubblicava questo tweet (tradotto): “La nostra nazione sta attraversando tempi difficili. In questo preciso momento, dobbiamo salvaguardare le nostre conquiste democratiche. Invito coloro che hanno preso le armi a deporle negli Interessi Superiori della Nazione. È attraverso il dialogo e l’ascolto che dobbiamo risolvere le nostre contraddizioni.RK” Poco più tardi, dagli studi del network nazionale RTB, i ribelli annunciavano il coprifuoco dalle 20.00 alle 05.00, riferendo che il presidente era stato deposto ed il potere passava dunque nelle mani dell’esercito. A questo annuncio ha fatto seguito quello dello scioglimento del parlamento e del governo, della sospensione della costituzione e della chiusura delle frontiere. Media indipendenti hanno confermato la riuscita del colpo di stato. Kaboré si trova agli arresti, ed è stato costretto a dimettersi. Una sede del suo partito, nella capitale, sarebbe stata vandalizzata dagli oppositori.
L’azione dei militari ribelli sarebbe partita da Sangoule Lamizana camp, da basi situate ad Ouagadougou e Kaya. Dietro a tutto ci sarebbe il colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, del neonato Movimento Patriottico per la Salvaguardia e il Restauro (MPSR). Il colpo di stato, il terzo in 18 mesi nell’Africa Occidentale, è la conseguenza dell’insoddisfazione del Paese nei confronti dell’ormai ex presidente per quanto riguarda la lotta la terrorismo, che come effetto collaterale, ha causato anche circa 2 milioni di sfollati interni. Fra parentesi, proprio a Kaya si trova uno dei campi profughi più grandi. Sono mesi che la gente protesta e chiede a gran voce un cambiamento di rotta, ritenendo i risultati sino ad ora conseguiti totalmente insoddisfacenti. Non si può certo dar loro torto. Sin dall’inizio del suo secondo mandato, i terroristi hanno via via espanso la propria zona di influenza. Sono ora in grado di colpire ovunque, soltanto le grandi città, dove la gente tende a rifugiarsi, sono più sicure. Anche le vie di comunicazione sono controllate dai criminali. A nulla è dunque servito il recente rimpasto di governo e tanto meno inutile si è rivelata la sospensione, occasionale me ricorrente di internet e dei servizi annessi, con la scusa di proteggere operazioni anti terrorismo in corso.

Capitano Sidsoré Kaber Oudreaogo, portavoce dei golpisti del gennaio 2022 (RTB)
Capitano Sidsoré Kaber Oudreaogo, portavoce dei golpisti del gennaio 2022 (RTB)

Secondo il proclama televisivo, i militari intendono traghettare la nazione celermente verso nuove elezioni ed un «ordine costituzionale accettato da tutti». È stato inoltre assicurato che il golpe è stato effettuato «senza spargimento di sangue e senza alcuna violenza fisica contro gli arrestati, che sono detenuti in un posto sicuro, nel rispetto della loro dignità». Affermazione che al momento non è stata confermata da alcun media indipendente. Al contrario, sono gli esponenti del partito presidenziale ad asserire come sopra riportato, del tentativo di assassinio di Kaboré; inoltre il palazzo presidenziale sarebbe tutt’ora circondato da uomini incappucciati pesantemente armati.
Nella capitale ed in altre città la popolazione è scesa in strada a sostegno dei golpisti; va da sé che in questo momento difficilmente i sostenitori di Kaboré sono tentati di mettere il naso fuori dall’uscio di casa propria…