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Vitale il settore dell’energia solare in Burkina Faso.

Nonostante la persistente crisi di sicurezza e la transizione politica che sembra sempre più lontana, il settore dell’energia solare in Burkina Faso sta mostrando una notevole vitalità. La proliferazione di progetti di energia rinnovabile, sostenuti da sviluppatori privati, donatori multilaterali e autorità nazionali, sta delineando i contorni di una resilienza energetica in costruzione.

Malgrado i numerosi shock che hanno travolto il Paese—tra cui la guerra contro i jihadisti in corso dal 2015, due colpi di Stato consecutivi nel 2022, oltre due milioni di sfollati interni e la rottura delle alleanze regionali e dei rapporti con partner internazionali—la strategia energetica nazionale burkinabé continua a mantenere la sua validità. L’energia solare non è più soltanto una soluzione per le necessità energetiche, ma ha assunto il ruolo di indicatore di stabilità e leva di sovranità nazionale. La regolarità e la crescente numerosità dei progetti dimostrano che un settore può prosperare anche quando i parametri istituzionali subiscono forti scosse.

Un esempio significativo di questa dinamica è costituito dal finanziamento di 17,2 milioni di euro ottenuto il 29 luglio dalla società francese Qair per lo sviluppo di una centrale solare da 18 MW a Dédougou. Questo pacchetto include un prestito di 11,2 milioni di euro dalla Banca di sviluppo dei Paesi Bassi (Fmo) e sei milioni di euro di sostegno agevolato dal fondo Sefa, della Banca africana di sviluppo, destinato ai progetti verdi. Il progetto segue l’inaugurazione della centrale di Zano, da 24 MW, avvenuta nel dicembre 2023. Qair non è tuttavia l’unica azienda a scommettere sul Burkina Faso: Gutami Holding prevede di fornire 150 MWp di energia solare, con 50 MW di accumulo, entro il 2027; Amea Power ha recentemente commissionato 26,6 MW di capacità solare a Zina, operazione completata nel maggio 2024; mentre a Donsin è previsto un progetto da 25 MW con 5 MW/20 MWh di accumulo finanziato da China Eximbank. La società Axian ha acquisito una quota del 95% in una centrale elettrica da 30 MWp situata a Nagréongo.

Questa proattiva dinamica è sostenuta da un’architettura mista che coinvolge istituzioni finanziarie internazionali, produttori indipendenti e l’operatore nazionale di energia elettrica, il quale continua a rivestire un ruolo centrale nonostante le turbolenze politiche e i vincoli operativi. Il governo burkinabé ha fissato obiettivi industriali precisi, promuovendo la produzione locale attraverso iniziative come Faso Energy e condizionando le importazioni di energia solare a partire dal 2024. Secondo il Global Solar Council, il Burkina Faso aveva 200 MW installati alla fine del 2024, con la previsione di raggiungere i 225 MW entro il 2026. A questo si aggiunge un’ambiziosa strategia di elettrificazione rurale, con l’obiettivo di ottenere una copertura del 50% nelle aree rurali entro il 2028, rispetto al limitato 5,49% registrato nel 2022.

In conclusione, il panorama dell’energia solare in Burkina Faso è emblematico di una resilienza sorprendente, capace di prosperare in un contesto segnato da sfide significative. Questa trasformazione non solo contribuisce alla sicurezza energetica del Paese, ma rappresenta anche un passo importante verso un futuro più stabile e autonomo.

Fonte: africaeaffari.it