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UFC-Dori: un laboratorio per giovani sui pericoli della radicalizzazione islamica.

L’Unione Fraterna dei Credenti di Dori (UFC-Dori), nell’ambito del progetto Agire Insieme per una pacifica convivenza nel Sahel, ha organizzato martedì 30 marzo un laboratorio a Dori a beneficio dei giovani della regione. Provenienti da tutto il Sahel, essi si sono incontrati sul tema I giovani che affrontano i pericoli della radicalizzazione: sfide e prospettive.

La regione del Sahel è tra le più colpite dall’insicurezza in Burkina con il suo contorno di morti, danni materiali e fuga in massa della popolazione. Essa colpisce maggiormente donne e giovani, le fasce più deboli. Gli abitanti di quel territorio non intendono però rimanere passivi a guardare, e nel tempo hanno intrapreso alcune attività volte a promuovere la pace e la coesione sociale.

L’Unione fraterna dei credenti di Dori (UFC-Dori) è uno degli attori che lavorano in questa direzione; il laboratorio tenutosi a Dori, col coordinamento di personale dell’UFC tra cui il Grande Imam di Dori e padre Urbain Wendkouni Ouédraogo, si è svolto su tematiche come il ruolo e la responsabilità dei giovani nella lotta contro l’estremismo violento ed il coinvolgimento per ricostruire la pace e la sicurezza del territorio.

Secondo Herman Kalmogo, rappresentante del coordinamento UFC-Dori, l’obiettivo dell’incontro era di migliorare attraverso la sensibilizzazione, la partecipazione dei giovani alla ricostruzione della pace e della coesione sociale. Secondo la sua opinione, si tratta anche di incoraggiare i giovani a prendere iniziative e condividere esperienze per la comunità, nella comunità, in favore della coesione sociale. A tal fine, Xavier Guira, commissario di polizia, ha presentato una relazione sul tema dell’incontro.

In seno al laboratorio, è stato poi organizzato un lavoro di gruppo intitolato: Da giovani, quali azioni possiamo intraprendere per combattere la radicalizzazione nei nostri ambienti di vita? Per Souleymane Diabaté, presidente dell’Unità di Allerta Precoce per la Regione del Sahel (unità che l’UFC-Dori ha istituito), indica che il tema è inteso ad aiutare i giovani del Sahel a comprendere le questioni legate alla radicalizzazione e all’abbandono del territorio. A suo avviso, per raggiungere questo obiettivo è prima necessario lottare contro la disoccupazione, in modo che i giovani non divengano facile preda dei terroristi reclutatori.

L’intervento di padre Urbain Wendkouni Ouédraogo, vicario della parrocchia cattedrale di Dori, si è focalizzato sui concetti di identità, comunità e coesione come principi per una convivenza pacifica e duratura nel futuro. Ha inoltre asserito che la religione è il fondamento della pace ed a testimonianza di ciò vi è la contemporanea presenza sua e del grande Imam per ribadire il comune messaggio di pace come esempio per le nuove generazioni.

 

 

Fonte: Lefaso.net