C’è un filo che unisce bambini e ragazzi di pari età in tutto il mondo; che si tratti di Europa, Africa, America od Asia, essi tendono a comportarsi allo stesso modo ovunque. Perciò non stupisce più di tanto che fatti come quello che segue accadano anche in Burkina Faso.
Che sia stata noia, voglia di sfidare l’autorità o di sperimentare l’eccitazione dell’infrangere le regole, quanto compiuto da tre bambini di età compresa fra i 10 ed i 14 anni del villaggio di Daouirba nel comune di Tougouri, ha fatto scattare un allarme sicurezza e provocato il panico fra gli abitanti. I tre, uno scolaro, un pastore ed un macellaio, hanno pensato bene di impadronirsi della SIM card del fratello 25enne di uno di loro e telefonare ad un insegnante del villaggio fingendosi “figli di importanti terroristi”, armati ed incaricati dai genitori di “prendersi cura dei piccoli abitati”. Gli hanno intimato di andarsene, oppure sarebbe incorso nella loro ira. Non contenti hanno poi chiesto di informare la popolazione che fuggire entro 72 ore, perché poi avrebbero attaccato.
Fortunatamente la polizia è riuscita a rintracciare i tre e fermato anche il fratello intestatario della scheda telefonica. Ha quindi provveduto a rassicurare insegnante ed abitanti, invitandoli a proseguire con le proprie attività quotidiane e non cadere ingenuamente in trappole ordite appositamente da individui senza scrupoli per gettare le persone nel panico e perseguire i propri intenti criminosi.
Gli agenti hanno quindi ripreso i genitori dei bambini, raccomandando loro di prestare più attenzione all’educazione ed alle attività dei figli.