Riprende il rilascio di nuovi permessi per l’estrazione dell’oro in Mali.

Il governo del Mali ha annunciato, tramite il ministero delle miniere, che a partire dal 15 marzo sarà parzialmente revocata la sospensione dei permessi di estrazione. Questa decisione arriva dopo che nel novembre 2022 era stato interrotto il rilascio di titoli minerari sul territorio nazionale, con l’obiettivo di migliorare il processo di autorizzazione.

Nel corso del 2023, il Mali ha implementato un nuovo codice minerario, caratterizzato da un aumento delle tasse e da una maggiore quota statale nelle attività minerarie. Secondo quanto dichiarato dal ministero, la revoca della sospensione avverrà in seguito a “grandi lavori per ripulire il registro delle miniere”. Con la nuova direttiva, le autorità accetteranno le domande relative al rinnovo dei permessi di ricerca e sfruttamento, così come le transizioni dalla fase di ricerca a quella di sfruttamento e il trasferimento dei permessi di sfruttamento. Tuttavia, resta in vigore la sospensione riguardante il rilascio di nuovi permessi di estrazione e il trasferimento dei permessi di ricerca.

Negli anni recenti, si sono amplificate le preoccupazioni circa i possibili vantaggi economici che i profitti derivanti da operazioni minerarie non regolamentate nel nord del Mali potrebbero fornire a gruppi estremisti attivi nella regione. L’oro rappresenta l’esportazione principale del Mali, costituendo oltre l’80% delle esportazioni totali nel 2021, come riportato dall’International Trade Administration, agenzia del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Il settore minerario sostiene più di 2 milioni di persone, ovvero oltre il 10% della popolazione del Mali, secondo le stesse fonti americane.

Il Mali figura tra i primi tre produttori di oro in Africa, con importanti aziende del settore, quali Barrick Gold, B2Gold, Resolute Mining e Allied Gold, che operano nel paese. Tuttavia, nelle ultime settimane si sono intensificate le tensioni tra alcune compagnie minerarie e le autorità militari, le quali stanno richiedendo un rispetto rigoroso del nuovo codice minerario e il pagamento di somme di denaro. Va evidenziato che, alla fine dello scorso anno, almeno quattro dipendenti della società canadese Barrick erano in detenzione a Bamako, mentre le autorità militari hanno sequestrato tre tonnellate di oro dal sito minerario di Barrick, depositandole in una banca della capitale maliana.

 

 

Fonte: africanews.com