Ancora una volta l’onlus Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha reso noto attraverso il proprio sito web di aver appreso da fonti locali di un nuovo attacco terroristico in Burkina Faso.
Secondo quanto riportato, i terroristi islamici hanno nuovamente colpito con ferocia la popolazione civili del Burkina Faso pochi giorni dopo l’efferata strage di Basalgho. Lo scorso 25 agosto 2024 i terroristi hanno asssalito il villaggio di Sanaba, Banwa, regione Boucle du Mouhoun. Rastrellata la popolazione, hanno radunato tutti i maschi d’età maggiore ai 12 anni, “non sfavorevoli” alle idee della Jihad. Portati all’interno di una vicina chiesa, 26 sono stati sgozzati come animali.
Sanaba su trova nella diocesi di Nouna, che negli ultimi mesi, sempre secondo ACS, ha visto un incremento degli attacchi contro la popolazione civile. “A Zekuy, il catechista locale si è reso conto di un attacco quando ha sentito il rumore delle motociclette ed è riuscito a fuggire nel bosco con il Santissimo Sacramento e il resto della popolazione. Tuttavia, la chiesa è stata vandalizzata e le immagini sono state distrutte. Hanno anche cercato di profanare il tabernacolo e hanno dipinto iscrizioni sul muro recante un affresco del Sacro Cuore di Gesù”, riferisce la fonte di ACS. I terroristi hanno preso di mira anche i luoghi di culto dunque.
Non molti giorni fa, riferiscono le medesime fonti, ci sono stati altri vili attacchi contro 3 parrocchie vicino al confine col Mali: “Circa 5.000 donne e bambini hanno cercato rifugio nella città di Nouna. Non c’è un solo uomo tra loro. Il luogo in cui si trova la popolazione maschile è ancora incerto, non sappiamo se siano fuggiti, se si nascondano o se siano stati uccisi”.
Le notizie relative ai succitati eventi appaiono in netto contrasto rispetto alla narrativa imposta dal regime dittatoriale di Ibrahim Traoré secondo cui esercito e VDP accumulano successi su successi e costringono gli jihadisti alla ritirata. Ormai da tempo le notizie relative ad attacchi terroristici non vengono più riportate dai media del Burkina Faso, a meno che non si tratti di episodi che in qualche modo riescono a sfuggire alla censura governativa sui mezzi d’informazione.