Recentemente, il governo del Niger ha espulso i dirigenti cinesi di tre importanti compagnie, tra cui la China National Petroleum Corporation, la Zinder Refining Company, la società di raffinazione Soraz e la West African Gas Pipeline Company. Questa decisione è motivata dalla presunta inadeguatezza delle aziende nell’applicare scale retributive corrette per i lavoratori locali, rispettare le quote per fornitori locali nei contratti, dare priorità all’uso di beni e servizi locali, ed infine fornire formazione, opportunità di promozione e trasferimento di tecnologia per migliorare le competenze del personale nigeriano. Il ministro del Petrolio, Sahabi Oumarou, a febbraio aveva richiesto un piano per garantire posizioni ai dirigenti nigerini presso Soraz e garanzie salariali per i lavoratori locali, lamentando che gli impiegati nigerini fossero pagati meno dei colleghi stranieri.
Attualmente, il Niger – che produce petrolio ma ne raffina solo una piccola quantità – sta affrontando una crisi senza precedenti nel settore della benzina, aggravato dalle recenti tensioni tra il governo e le aziende straniere coinvolte nell’industria energetica.
Le informazioni sono state fornite da un commentatore vicino al regime, Ibrahim Bana.
Le fonti locali riportano che il governo di Niamey ha inserito una modifica al codice minerario del 2024, la quale stabilisce che il beneficio statale dalle risorse nazionali deve essere considerato prioritario. Ibrahim Hamidou, responsabile delle comunicazioni per il primo ministro nigerino, ha dichiarato: “Chiediamo semplicemente alle aziende di scegliere un subappaltatore nigerino quando possibile, e che la maggioranza dei subappaltatori non sia cinese”.
Inoltre, il governo ha revocato la licenza operativa dell’hotel di lusso Soluxe di Niamey, gestito da una compagnia cinese, a causa di presunti comportamenti discriminatori, costruzioni non autorizzate e irregolarità dati fiscali. L’hotel, inaugurato nel 2015, ospitava prevalentemente i lavoratori delle tre aziende interessate dalle espulsioni.
La posizione del governo nigerino suggerisce che l’attenzione sarà ora rivolta a garantire che le aziende rispettino le normative locali e contribuiscano in modo significativo all’economia nazionale, favorendo l’inclusione e lo sviluppo delle competenze locali. Questo approccio potrebbe avere ripercussioni sul panorama degli investimenti in Niger e sull’intera regione dell’Africa occidentale. Resta comunque un fatto: non sono solo i Francesi, come vuole una certa narrazione, a sfruttare l’Africa e le sue risorse. Da quando l’Occidente si è ritirato da molte aree, sono subentrate altre potenze come Cina, Federazione Russa, Turchia ed altri, che fanno le stesse cose delle precedenti potenze.