
Il giuramento di venerdì 21 marzo 2025 Netumbo Nandi-Ndaitwah come primo presidente donna della Namibia segna un momento storico importante non solo per il paese, ma anche per l’intero continente africano. Ella è una dei pochi leader femminili in Africa, la quinta donna a ricoprire la massima carica statale nel continente, dopo i capi di stato di Liberia, Malawi, Etiopia e Mauritius.
Nella sua rielezione, avvenuta con una vittoria decisiva alle elezioni dello scorso novembre, Netumbo Nandi-Ndaitwah ottenne il 58% dei voti, dimostrando un ampio consenso popolare e una fiducia concreta nei suoi confronti. Nel suo discorso inaugurale, la nuova presidente ha espresso profonda gratitudine al popolo namibiano, affermando: “Sono onorata di servire come quinto presidente donna della Namibia e di guidare questa grande nazione per i prossimi cinque anni”. Ha inoltre sottolineato come la sua elezione sia avvenuta per merito e non per genere: “Non sono stata eletta perché donna, ma per ciò che rappresento e per quello che posso fare per il mio paese. Le donne devono accedere alle posizioni di responsabilità perché ne sono capaci, non perché sono donne”.
Uno dei temi centrali del suo discorso è stato l’impegno per il “buon governo”, sottolineando l’importanza di mantenere elevati standard etici tra i funzionari pubblici. Ella ha delineato le sue priorità per l’amministrazione, concentrandosi su tre aree cruciali: il miglioramento dei servizi igienico-sanitari, la risoluzione delle sfide abitative e l’implementazione di riforme significative nell’istruzione. Questi aspetti, secondo la presidente, sono fondamentali per garantire il benessere della popolazione e promuovere uno sviluppo sostenibile.
Un altro punto saliente del suo piano d’azione è la lotta alla corruzione, che Netumbo Nandi-Ndaitwah ha descritto come una delle principali fonti di frustrazione per il popolo namibiano e una minaccia diretta alla stabilità della nazione. La sua determinazione a combattere la corruzione riflette una volontà di rinnovamento e trasparenza che molti cittadini auspicano.
In materia economica, la presidente ha annunciato ambiziosi piani per aumentare gli investimenti nello sviluppo delle infrastrutture, riconoscendo che attrarre capitali stranieri è essenziale per migliorare la produttività economica del paese. “Promuovendo la crescita economica, possiamo migliorare la qualità della vita della nostra gente”, ha enfatizzato durante il suo intervento, ponendo un forte accento sull’interconnessione tra sviluppo economico e benessere sociale. Per quanto riguarda il settore agrario tra le sue priorità ci sono l’adozione di tecnologie moderne e pratiche agricole sostenibili per affrontare le sfide legate alla siccità e alla scarsità d’acqua. Inoltre, ha promesso investimenti significativi nell’irrigazione e nella gestione delle risorse naturali, con l’obiettivo di migliorare la produttività agricola e garantire la sicurezza alimentare. Va però ricordato che in Namibia la distribuzione della terra è ancora largamente in mano ai discendenti dei coloni bianchi: circa il 70% delle terre agricole è di proprietà di questa minoranza, che rappresenta solo l’1,8% della popolazione. La terra namibiana è poi ricca di minerali (soprattutto uranio), che in questo momento storico sono sia una preziosa merce di scambio con i paesi industrializzati, che un irresistibile richiamo per gente senza scrupoli. Anche in questo settore verrà introdotta una riforma volta sì a migliorare i processi estrattivi, ma anche a trattenere sul proprio territorio quelli di trasformazione e lavorazione del materiale grezzo, una strada già intrapresa da altre nazioni africane, che ha lo scopo di mantenere uno stretto controllo sulle attività di estrazione e lavorazione, evitando di portare all’estero il prodotto, dove il controllo viene meno e si verificano frequentemente frodi a discapito dei detentori delle risorse, ovvero gli stati africani. Mantenere sul proprio territorio anche i processi post estrazione significa anche avere un ritorno nell’indotto, con un aumento dell’occupazione che è ancora uno dei grandi problemi della Namibia.
Sul palcoscenico internazionale, Netumbo Nandi-Ndaitwah ha ribadito l’impegno della Namibia per la risoluzione pacifica dei conflitti globali e ha riaffermato il sostegno del paese al diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi occidentale. Il suo impegno per la solidarietà riflette una visione più ampia di cooperazione e pace, elementi chiave per un futuro stabile e prospero nel paese e nell’area.
La voglia di cambiamento e le aspettative del Paese sono tante. In molti auspicano che la neo eletta possa introdurre politiche più inclusive, eque e orientate allo sviluppo sostenibile. Tuttavia va ricordato che Netumbo Nandi-Ndaitwah è figlia conservatrice di un pastore anglicano, ed ha sempre adottato una posizione rigorosa contro l’aborto, che è vietato in Namibia salvo in circostanze eccezionali. Anche il matrimonio gay è illegale.
Membro dello Swapo (South West Africa People’s Organisation) contro l’apartheid fin dalla sua adolescenza, venne esiliata a Mosca durante la lotta per la liberazione. Durante la carriere politica, rivestì il ruolo di Ministro degli Esteri tra il 2012 e il 2024, elogiando le ‘buone relazioni storiche’ del suo paese con la Corea del Nord.”