Mali, arrestati i dirigenti di un’altra miniera.

Stavolta è toccato ai dirigenti di Barrick Gold, compagnia canadese, a finire in manette. L’azienda ha confermato che quattro impiegati del sito di Loulo-Gounkoto sono stati arrestati lunedì 25 novembre 2024. Gli stessi erano già stati brevemente trattenuti dalle autorità maliane lo scorso settembre. La compagnia ha dichiarato di respingere le accuse, sebbene queste non siano state spiegate. Anche il governo dello stato africano non si è ancora espresso in merito. Pare che da giorni si stia cercando una soluzione mutualmente soddisfacente in merito alla tassazione / ricavi sull’oro estratto dal sito, perché è di questo che si tratta, ma ancora non si è giunti alla stretta finale.

Il governo del Mali sta forzando la mano alle compagnie minerarie occidentali che laggiù operano, allo scopo di costringerle ad accettare nuove regole che prevedono una più equa redistribuzione dei ricavi, e nel contempo un’immediata liquidità derivante da presunti “arretrati”, in quadro legislativo però abbastanza questionabile, perché si tratta di contratti regolarmente stipulati, per quanto svantaggiosi per il Mali, che vengono unilateralmente modificati; per quanto giuste possano essere le recriminazioni del Mali, sui metodi c’è da discutere. Il nuovo codice minerario maliano, la legge che governa le attività estrattive, è entrato in vigore quest’anno; secondo alcuni analisti, oltre ad attribuire una fetta di guadagni più grande al Mali rispetto a quanto precedentemente pattuito, esso è stato redatto con metodologie poco trasparenti. Nonostante ciò, le compagnie canadesi B2Gold e Allied Gold hanno accettato le nuove norme e pagando quanto richiesto dal governo.

 

Fonte: africanews.com