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Terrorismo: strage nei villaggi di Barga e Dinguila

Il 9 marzo 2020 è stato perpetrato l’ennesimo ignobile attacco terroristico ai danni della popolazione del Burkina Faso. 43 individui sono stati massacrati e 6 feriti nei villaggi di Barga e Dinguila, nella Regione del Nord, abitati da persone appartenenti al gruppo dei Fulani di fede musulmana. L’etnia, ripetutamente accusata di essere in combutta con i terroristi jihadisti a causa della propria fede, è sempre più spesso vittima di vendette da parte di altri gruppi, talvolta mascherati da milizie di autodifesa come le Koglweogo: i “Guardiani dei cespugli” sono celebri per la violenza delle “punizioni” inflitte a coloro i quali sono accusati di aver violato la legge. Nate nel 2015, formate prevalentemente da agricoltori ed allevatori (attività spesso in contrasto con quelle dei pastori nomadi Fulani), si sono via via sostituite ad esercito e polizia, data la loro palese inefficacia, con la scusa di proteggere la popolazione dai terroristi. Viste con favore da parte della popolazione, esse godono di fatto dell’impunità, e sono sostenute dal governo grazie al riconoscimento legislativo ottenuto nel gennaio 2020. Gli atavici conflitti fra pastori ed agricoltori nel nord del paese hanno ricevuto così nuovo impulso grazie al riconoscimento delle milizie che di fatto possono costituire il braccio armato di un gruppo di individui i cui interessi si oppongono a quello dei Fulani. Non si vuole però fare di tutta l’erba un fascio; le milizie di autodifesa sono nate con lo scopo di proteggere la popolazione e questo è un compito che in molti casi viene assolto; sulle modalità non ci possiamo pronunciare per mancanza di riscontri. Ciò che risulta evidente è che il terrorismo in Burkina Faso non è soltanto di matrice islamica, e che gli stessi musulmani sono vittime di stragi ed attentati, come del resto accade anche in Occidente (il cosiddetto terrorismo bianco perpetrato da estremisti di destra e fanatici che si professano cristiani). E come in Occidente, anche in Burkina Faso gli atti violenti vengono spesso mascherati e giustificati adducendo motivazioni superiori, a cui solo gli sciocchi o gli ignoranti possono credere. La verità è che la violenza contro la popolazione inerme, di qualunque parte, non è mai giustificabile.