A quando l’Africa? Ecco una domanda che si preferisce evitare, tanto l’Africa sembra priva di futuro. Joseph Ki-Zerbo, storico di fama internazionale e uomo d’azione del Burkina Faso, non puó e non vuole evitarla. Dai suoi maestri di pensiero, Césaire, Senghor, Depestre, ha imparato a guardare il suo continente con sguardo critico e a prendere le distanze dalle sue classi politiche, “sfortunatamente convinte che ci sia poco da recuperare dalla cultura africana”. Joseph Ki-Zerbo ha grandemente contribuito a dotare l’Africa di una propria storia, una storia diversa da quella scritta dai colonizzatori. “Senza identità – dice Ki-Zerbo – noi siamo oggetto della storia, uno strumento utilizzato dagli altri”.
Coniatore del concetto di “sviluppo endogeno”, Ki-Zerbo indica agli africani e alle ONG straniere che lo sviluppo é un processo interno e non puó essere pilotato dall’esterno.
Un libro appassionante, che ripercorre l’arco di una vita e traccia un ritratto vivo e sorprendente di un’Africa vissuta e studiata per decenni, ricco di rivelazioni profonde di uno storico sul ruolo del suo mestiere per l’azione concreta degli uomini.
Frutto delle conversazioni che nel corso di due anni René Holenstein, laureato in storia ed esperto di sviluppo, ha avuto con lo storico burkinabé, il libro è uscito contemporaneamente in Europa e in Costa d’Avorio, Mali, Camerun, Benin, Burkina Faso, Guinea.
Bianca