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Perkoa, dramma all’atto finale.

I soccorritori hanno svuotato da acqua e fango il condotto che porta alla camera d’emergenza ove si pensava si fossero rifugiati gli otto minatori dispersi in seguito all’alluvione della miniera. Una volta aperta la porta di sicurezza, il locale è stato rinvenuto purtroppo vuoto.
Ciò significa che i dispersi non sono riusciti a trovare rifugio, e con buona probabilità sono rimasti intrappolati in qualche tratto della miniera, morendo affogati.
La notizia ha ovviamente gettato nello sconforto familiari, amici e soccorritori delle vittime. È il momento del cordoglio, ma presto si dovrà passare alle indagini. Ancora una volta una miniera in Burkina Faso ha richiesto un tributo di sangue. Gli investigatori stabiliranno se la tragedia è stata esclusivamente frutto di una fatalità, oppure se poteva essere evitata, e nel caso di chi sia la responsabilità. Dietro all’attività vi sono ovviamente forti interessi economici ed equilibri di potere, anche se va detto che la sicurezza negli impianti minerari autorizzati generalmente rispetta le norme legislative, a differenza degli impianti artigianali non autorizzati. Fra i rumor che circolavano all’indomani dell’incidente, una possibile causa potrebbero essere i recenti lavori in superficie, che avrebbero indebolito il terreno circostante, consentendo all’acqua di penetrare in miniera ed allagarla; forse vi è stata anche sottovalutazione della situazione climatica in quel momento, oppure un ritardo nel lanciare l’allarme. Far chiarezza sugli eventi è ormai l’unica cosa che si può fare per parenti ed amici.


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La miniera di zinco Nantou Mining

 

 

 

Fonte: Lefaso.net