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Miniere in Burkina Faso: La Corte dei Conti rende pubblico il rapporto finale del 2° audit.

Mercoledì 13 ottobre 2021 è stata presentata ad Ouagadougou la relazione finale sul 2° audit. Titolo “Audit di performance del monitoraggio ambientale e della riabilitazione dei siti minerari industriali in Burkina Faso dal 2015 al 2019”. Lo scopo dell’indagine era quello di ridurre gli impatti negativi dell’attività estrattiva a carattere industriale, ovvero quella operata dalle grandi compagnie internazionali.

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Il Burkina Faso è il 4° produttore di oro in Africa ed il 16° a livello mondiale, secondo i dati del World Gold Council (organizzazione mondiale per lo sviluppo dell’industria dell’oro). Ne consegue che le attività di estrazione a livello industriale siano piuttosto diffuse ed estese sul territorio. L’industria mineraria contribuisce fortemente al PIL del paese e rappresenta la principale tipologia di esportazione. Sfortunatamente lo sfruttamento delle miniere d’oro causa molteplici problematiche di carattere fisico, chimico e biologico, ambientale.

Allo scopo di alleviare gli effetti nefasti dell’attività estrattiva, secondo l’indagine è necessario garantire l’implementazione di politiche operative e di monitoraggio adeguate ed efficaci, e garantire che i ministeri responsabili dell’ambiente e delle miniere coinvolgano ed assistano anche nel lungo termine le autorità locali e le comunità interessate, nell’attuazione di tali politiche.

Il comitato direttivo della Corte dei Conti ha visitato le popolazioni dei comuni di Niankorodougou, Zabré, Boudry e Mogtédo. Attraverso incontri di confronto con uffici di progettazione e consulenti, è emerso che le popolazioni dei luoghi in cui vengono realizzati i progetti minerari non sono informate degli impatti e delle reali problematiche dei progetti minerari durante la realizzazione del progetto. Di conseguenza tali popolazioni non sono in grado di esprimere pareri rilevanti in merito. Inoltre è emerso che i pareri degli abitanti molto spesso non sono tenuti in debita considerazione dallo Studio di impatto ambientale e sociale (ESIA) che viene predisposto a monte del progetto minerario.

Pertanto la Corte dei Conti ha richiesto che i dati dell’EISA mostrati alla popolazione riflettano esattamente la situazione e siano chiari, comprensibili, e non omettano le problematiche connesse; nel contempo sono stati stigmatizzati i comportamenti di quei consulenti che hanno omesso di proposito di rivelare certi dati. Inoltre preoccupazioni, pareri ed eccezioni sollevate dal pubblico dovranno in futuro essere adeguatamente valutate in fase di convalida dell’ESIA. A monte di ciò, viene imposto che gli abitanti delle zone interessate dai potenziali nuovi siti siano adeguatamente sensibilizzati ed informati in merito all’impatto ambientale delle attività estrattive, affinché abbiano gli strumenti cognitivi sufficienti per poter valutare i dati presentati dallo Studio di impatto ambientale e sociale.

Il 2° audit ha visto la partecipazione del “Progetto per il miglioramento del monitoraggio dell’industria estrattiva nell’Africa subsahariana francofona” (PASIE).

 

Fonte: Lefaso.net