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Il Sahel è la regione maggiormente colpita dal terrorismo nel 2024.

Nel 2024, la regione del Sahel in Africa ha registrato il 51% delle morti globali legate al terrorismo, un aumento rispetto al 48% del 2023, secondo il Global Terrorism Index (GTI) 2025, pubblicato dall’Institute for Economics and Peace con sede a Sydney. Il rapporto evidenzia che il Sahel ha rappresentato anche il 19% di tutti gli attacchi terroristici mondiali nel 2024.

Il Burkina Faso detiene il triste titolo di paese più colpito della regione, con oltre 700 morti collegati a gruppi come Jamaat Nusrat Al-Islam wal Muslimeen; ciò nonostante i proclami di riconquista da parte del governo di Ibrahim Traoré ed i selfie dei suoi soldati sui social network, fatti in territori liberati e subito dopo ripersi, spesso con gli interessi. La situazione in Niger è altrettanto drammatica, con più di 400 vittime perdute nell’anno scorso. La maggior parte dei caduti si hanno in villaggi, avamposti militari e raduni pubblici.

In Nigeria, un attacco avvenuto nel villaggio di Mafa, nello stato di Yobe, ha causato la morte di tra i 100 e i 150 individui, oltre a numerosi feriti. Un altro attacco significativo è stato quello dell’Islamic State West Africa Province (ISWAP) contro i membri di Boko Haram nelle aree nordorientali del Lago Ciad, nello stato di Borno, avvenuto il 24 aprile dell’anno scorso, che ha comportato la morte di settanta membri di Boko Haram e dieci dell’ISWAP. Secondo alcuni, uno scontro fratricida… 

L’attività terroristica ha colpito anche il Mali, dove un attacco audace a una scuola della Gendarmerie nella parte meridionale della capitale, Bamako, ha provocato la morte di 60 soldati. Jamaat Nusrat Al-Islam wal Muslimeen ha rivendicato la responsabilità per questo attacco.

Secondo le Nazioni Unite, gli attacchi terroristici sono continuati senza sosta anche nel 2025, con un incremento ulteriore del numero delle vittime. La situazione nel Sahel rimane preoccupante, evidenziando la necessità di interventi urgenti e strategie a lungo termine per affrontare questa crisi in corso.

 

 

Fonte: africanews.com