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(Italiano) Ouagadougou International Dance Festival 2022 (FIDO)

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Irène Tassembédo
Irène Tassembédo. Author: JBGS License CC BY-SA 3.0

La 10a edizione del FIDO – Ouagadougou International Dance Festival, si terrà dal 22 al 29 gennaio 2022. La nuova edizione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa lo scorso 15 gennaio da Irène Tassembédo, direttrice artistica.

Lo scopo del festival è di promuovere la danza contemporanea, con particolare riferimento al patrimonio africano in questo campo.
Il tema scelto per la 10a edizione è „Des-Espoirs“ ovvero „Speranze“. La prima interpretazione è quella di esprimere le attuali difficoltà della nazione attraverso l’arte di Tersicore; la seconda riguarda la resilienza della popolazione a tali difficoltà ed il coraggio nell’affrontare le avversità.
Oltre agli spettacoli di danza contemporanea e compagnie di danza tradizionale durante le sette serate, la kermesse prevede ogni sera concerti musicali dal vivo tenuti da ben 15 gruppi di musicisti e cantanti professionisti del Burkina Faso; 4 masterclass tenute dai coreografi ospiti, a beneficio di tutti i danzatori professionisti e dilettanti presenti; 4 stage per giovani danzatori; una mattinata di scambi, condivisione e improvvisazione coreografica denominata „dance and palaver”; una mattinata di confronto e proiezione seguita dalla trasmissione di uno spettacolo per il pubblico giovane. L’ultimo giorno sarà dedicato al commiato ed all’incontro con la popolazione del quartiere Cissin di Ouagadougou.

Ortocultura nelle carceri Maco di Ouagadougou
Ortocultura nelle carceri Maco di Ouagadougou

Un cenno particolare va fatto per l’organizzazione di uno spettacolo presso il Centro di detenzione e correzione di Ouagadougou (MACO) a beneficio dei detenuti. Si tratta del carcere più grande dell’intero Burkina Faso, dove nel 2016 l’associazione Amici del Burkina Faso OdV intraprese un importante progetto, denominato „Progetto per l’orticoltura nelle carceri di Maco“ col contributo della Diocesi Bolzano Bressanone e Fondazione Maria Teresa Riedl, e dove vengono ancora oggi inviati beni di consumo per i carcerati come coperte, lenzuola, cuscini, materiale per l’igiene, vestiti pesanti, visto il freddo all’interno delle mura.

Tornando al festival, esso sarà un importante momento di scambio fra gli artisti che permetterà di inserire nuova linfa nel movimento attraverso cooperazioni fra i vari attori e gli sponsor, tra cui ovviamente anche le istituzioni, la promozione e lo sviluppo dell’arte anche al di fuori dei confini.

Non va sottovalutato nemmeno l’aspetto socio economico, perché attraverso la promozione della cultura in senso lato, si arriva anche alla creazione di posti di lavoro, a dare un’opportunità soprattutto ai giovani di costruirsi un lavoro ed una carriera, come artisti, ma anche come, ad esempio, tecnici, registi oppure nell’indotto (trasporti, artigianato per la creazione di costumi e maschere, ecc.).
Questa edizione vedrà la partecipazione di una trentina di aziende provenienti da vari paesi come Costa d’Avorio, Togo, Benin, Francia e molti altri. Fatto peculiare è che la board d’amministrazione e coordinamento è costituita interamente da donne: Germaine Acogny, Elsa Welliaston, Fifi Tamsir Niane, Ngoné Fall, Bintou Diallo, Syhem Belkhodja, Katina Genero, Elise Mballa, Christiane Emanuel, Gabi Saranouffi e Mamela Nyamza.