In Burkina Faso si è verificato l’ennesimo terribile attacco terroristico lo scorso 24 agosto 2024. La notizia è stata riferita per primo dal sito internet della fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (Acs), poi ripresa da altri media in Italia. Acs è radicata in Africa da lungo tempo, dove ha molti contatti, ed in Burkina Faso nell’ultimo anno ha realizzato 76 progetti per fornire assistenza alle persone colpite dal terrorismo e per sostenere la Chiesa locale.
Una strage si è verificata presso la città di Barsalogho, situata a circa 30 chilometri a nord del capoluogo della regione Centro – Nord, Kaya. Oltre 150 persone, secondo alcune fonti addirittura 200, sono state massacrate nel corso di alcune ore dai combattenti di Al Qaeda, che hanno rivendicato l’attentato; le testimonianze locali, riprese dai media italiani, riferiscono che fra di essi ci fossero anche 22 cristiani (come se degli altri poco importasse). Il centinaio di assalitori ha colto di sorpresa cittadini e difensori, impegnati a scavare per creare delle trincee difensive. A questo link potete vedere un filmato degli abitanti che le scavano.
Giunti rapidamente sul posto a bordo di pick up e motociclette, hanno falciato a colpi di armi automatiche tutti coloro i quali si trovavano nel raggio delle loro armi: bambini, donne, uomini, anziani, e militari. Secondo quanto appreso, il numero di vittime è stato così elevato che ci sono voluti tre giorni per seppellire tutti i cadaveri. Si parla inoltre di circa 140 feriti. Dopo che gli assalitori hanno sfondato le difese cittadine, essi hanno preso il controllo dell’abitato, completando la strage. La conquista ha portato nelle tasche dei terroristi armi e mezzi militari sottratti ai soldati. Si tratta di uno dei più grandi attacchi di matrice jihadista in Burkina Faso.
Barsalogho è l’ultimo caposaldo a nord delle forze armate del Burkina Faso, prima della “terra di nessuno” ed il più importante centro operativo fra il nord e la capitale Ouagadougou. Se Al Qaeda od altri gruppi jihadisti riuscissero a conquistare l’intera provincia, la via diretta per Ouagadougou sarebbe spalancata.
Quello di Barsalogho è il terzo attacco nell’arco di 3 settimane: in precedenza, due attacchi terroristici sono stati compiuti nella provincia di Nayala, nella regione di Boucle du Mouhoun. Il 4 agosto scorso uomini armati sono entrati nel villaggio di Nimina rapendo oltre 100 uomini di età compresa tra i 16 e i 60 anni, il cui destino al momento è ignoto. Successivamente, il 20 agosto, fonti locali hanno riferito ad Acs di attacchi nei villaggi di Mogwentenga e Gnipiru, dopo i quali parte della popolazione è fuggita. Monsignor Théophile Nare, vescovo della diocesi di Kaya, in contatto con Acs, ha descritto l’atto criminale come una tragedia di proporzioni immani ed ha invitato la popolazione a pregare per le vittime.
Curiosamente, la notizia dell’attacco non compare direttamente sui maggiori quotidiani burkinabè; piuttosto vengono riportate le varie dichiarazioni di condanna ed invito all’unità da parte di esponenti della politica, dell’esercito e della società civile. Il motivo di tale scelta editoriale non necessita di spiegazioni.