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Burkina Faso, Traoré fa piazza pulita dei contestatori: sparisce un altro giornalista.

Le organizzazioni professionali dei media (OPM) hanno condannano il rapimento del giornalista Alain Alain, al secolo Alain Traoré, noto per la sua famosa cronaca “Le défouloir” di Omega Media, avvenuto sabato 13 luglio 2024 alle 5 del mattino. Non si sa ufficialmente chi lo abbia rapito (anche se è evidente) e per quale motivo. OPM ha espresso sostegno ad Alain Alain, ai suoi colleghi e alla sua famiglia, ed ha pubblicato un appello alla politica, al potere giudiziario ed amministrativo, ed alla sicurezza interna sui pericoli di tali pratiche inaccettabili in uno stato di diritto, ribadendo ancora una volta la richiesta del rispetto delle procedure giudiziarie ed il rilascio di tutti i prigionieri politici (giornalisti, attivisti, avvocati, semplici cittadini, ecc) rapiti dal regime al potere in Burkina Faso.

Segue la traduzione mediante sistemi automatizzati del comunicato stampa di OPM sul rapimento del giornalista di Omega Media, Alain Alain.

Il mondo dei media e il Burkinabe in generale sono nuovamente rattristati da un nuovo caso di rapimento, quello del giornalista Alain Alain. Infatti, secondo un comunicato stampa della direzione generale di Omega Media, « sabato 13 luglio 2024 intorno alle 5 del mattino, persone armate incappucciate hanno rapito il giornalista e capo della Desk Langues nationales del nostro gruppo Alain Traore con Alain Alain a casa sua. Queste persone si sono presentate come agenti dell’Agenzia Nazionale delle Informazioni (ANR) secondo i suoi parenti. Avevano promesso di portarlo a casa prima delle 8 ore, quindi in tempo per la sua trasmissione in programma alle 10 ».

Fino ad oggi, le organizzazioni dei media professionali notano che i rapitori del nostro collega non lo hanno ancora riportato indietro. La sua famiglia e i suoi media non sono a conoscenza del luogo di detenzione e del motivo del rapimento di Alain Alain che è stato preso senza un mandato.

Questo ennesimo rapimento arriva dopo quelli dei recenti giornalisti e editorialisti dei media Atiana Serge Oulon, Adama Bayala e Kalifara Sere. E per quanto riguarda alcuni casi come il rapimento di Atiana Serge Oulon, l’ANR viene imputato, poiché le persone che hanno operato si sono presentate come appartenenti a questa istituzione statale e tutte le autorità rimangono in silenzio.

Pertanto le organizzazioni professionali dei media firmatarie di questo comunicato intendono:
– condannare il rapimento del giornalista Alain Alain ;
– dare il loro sostegno e solidarietà al collega, ai suoi colleghi e alla sua famiglia ;
– richiamare nuovamente le autorità politiche, amministrative, giudiziarie e di sicurezza in merito alla natura pericolosa di tali pratiche inaccettabili in uno Stato governato dallo stato di diritto ;
– chiedere il rispetto delle procedure giudiziarie ;
– ritenere le autorità responsabili della sicurezza e dell’integrità fisica e morale di Alain Alain ;
– chiedere l’immediata liberazione del giornalista Alain Alain e di tutti i giornalisti e editorialisti rapiti.

Ouagadougou, 18 luglio 2024

Firmatari :
Il Norbert Zongo National Press Center (CNP-NZ)
Associazione dei giornalisti del Burkina (AJB)
The Society of Publishers of the private press (SEP)
Sindacato autonomo dei lavoratori di informazione e cultura (SINATICO)
La cellula Norbert Zongo per giornalismo investigativo in Africa occidentale “(CENOZO)
Associazione degli editori e dei professionisti dei media online (AEPML)
L’Association des professionnelles africaines de la communication (APAC)
The Burkinabe’Union of private Television Service Publishers (UBESTV)
L’Unione nazionale dell’audiovisivo libre du Faso (UNALFA)
Reporter di Faso
Associazione dei blogger del Burkina (ABB)
Associazione di editori di giornali e stampa in lingua nazionale (AEJPLN)

 

Ma la faticosa giornata degli sgherri di Traoré non si è esaurita con il sequestro del giornalista; alcune ore più tardi, due alti ufficiali militari, il tenente colonnello Yves Didier Bamouni e il colonnello Jules Hato Syan, sono stati sequestrati nelle loro case da uomini incappucciati.

Bamouni, recentemente rientrato dal Niger per prepararsi a un corso di formazione in Italia, è un personaggio di spicco nell’esercito del Burkina Faso, attivo nella lotta contro i terroristi jihadisti sotto diversi regimi. 

Poiché in Burkina Faso negare l’evidenza è ormai diventato lo sport nazionale, dopo quello di dare alla Francia la colpa di qualunque cosa, non insisteremo sulla matrice governativa di tali atti illegali.

Possiamo però domandarci se portare il terrore fra gli abitanti del Burkina Faso non stia divenendo consuetudine anche di altri soggetti presenti sul territorio, oltre che gli jihadisti.

Come si chiamano quelli che portano il terrore? Terr… terrori…?

 
 
Fonti: lefaso.net, www.focusonafrica.info