Dopo la sua rinascita nel 2023 dopo una pausa di quattro anni, la Fiera del Tacchino e del Porcello di Réo conferma la sua resurrezione organizzando, dal 20 al 22 dicembre 2024, la 12a edizione.
Sabato 21 dicembre 2024 si è svolta la cerimonia ufficiale di apertura, alla presenza di numerose autorità e stakeholder dei settori dell’allevamento.
“Quali strategie per un allevamento di tacchini e suini efficiente e redditizio nel contesto di un’economia resiliente?” – il tema scelto per questa edizione la quale, secondo il comitato organizzatore, conferma il rilancio della manifestazione dopo i buoni riscontri del 2023, dopo la pausa dovuta al covid-19 e alle problematiche relative al terrorismo. L’iniziativa, guidata dal Centro Zootecnico e di Formazione Eya-Marie de Réo, diretto da Gilbert Bassolé, mira a promuovere questi due settori , considerati non solo un’importante fonte economica, ma anche culturale per la comunità locale . L’evento punta, secondo il promotore Gilbert Bassolé, a divenire una vetrina promozionale e commerciale per gli allevatori, ma anche di scambi e condivisione di esperienze per tutti gli attori coinvolti. L’edizione 2024 presenta altre novità, come il coinvolgimento della Direzione provinciale responsabile delle risorse animali di Sanguié nella formazione e nella ricerca di clienti, a vantaggio dei produttori. Gli espositori sono stati quindi selezionati sulla base del lavoro della succitata amministrazione.
Soddisfatti gli espositori : “Quest’anno posso dire che confermiamo il rilancio., produttori e consumatori sono contenti. Oggi abbiamo registrato 475 tacchini per un valore di quasi 16 milioni di franchi CFA. Il settore della carne suina e di tacchino ha, qui a Sanguié, un contenuto sia economico che culturale”, commenta il signor Bassolé.
Il segretario generale della regione Centro-Ovest, Adama Béré, in rappresentanza del governatore della regione, ha constatato con piacere che, nonostante il contesto di insicurezza che perturba le attività economiche, a Sanguié, gli allevamenti di tacchini e suini, così come i mercati agricoli, consentono la resilienza delle popolazioni.