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Burkina Faso, arrestati altri giornalisti.

Nei giorni scorsi in Burkina Faso si è verificato l’ennesimo attacco alla libertà d’espressione, con l’arresto di tre giornalisti di spicco, come riportato nel rapporto diffuso giovedì da Human Rights Watch (HRW). I detenuti, Guezouma Sanogo e Boukari Ouoba, presidente e vicepresidente dell’Associazione dei Giornalisti del Burkina Faso, e Luc Pagbelguem, giornalista della emittente locale BF1, sono stati arrestati lunedì 13 marzo 2025. Le loro attuali condizioni e localizzazione risultano ignote.

Il 21 marzo, l’Associazione dei Giornalisti aveva tenuto una conferenza stampa per protestare contro le restrizioni imposte dalla giunta militare alla libertà di informazione, esortando le autorità a rilasciare i giornalisti già detenuti. Pagbelguem aveva partecipato all’evento in qualità di cronista. Tuttavia, il giorno successivo agli arresti, l’Associazione è stata sciolta dalle autorità.

Questi eventi si inseriscono in un contesto più ampio di repressione mediatica da parte della nuova Alleanza degli Stati del Sahel (AES), che include Burkina Faso, Mali e Niger. Sotto la guida dell’AES, ci sono stati tentativi sistematici di silenziare organi di informazione critici, mentre il numero delle morti tra i civili continua a crescere. Secondo l’Armed Conflict Location and Event Data Project, un’organizzazione non profit statunitense, i dati mostrano un aumento significativo delle vittime civili rispetto al periodo antecedente ai colpi di stato.

Inoltre, va segnalato che il mese scorso è stato arrestato anche l’attivista e giornalista Idrissa Barry, mentre nell’aprile dell’anno precedente le autorità avevano bloccato diverse importanti testate giornalistiche a causa delle loro inchieste su presunti abusi dei diritti umani perpetrati contro i civili.

Human Rights Watch sottolinea che “decine di giornalisti sono stati costretti a fuggire dal Burkina Faso per timore di incarcerazione, tortura, sparizione forzata e reclutamento coatto a causa del loro lavoro”. Dopo l’arresto di Barry, un giornalista ha dichiarato a HRW: “Ho lasciato Ouagadougou e non tornerò. La libera informazione è morta qui; resta solo la propaganda del governo.”

Questo contesto mette in evidenza la crescente vulnerabilità della libertà di stampa in Burkina Faso e dei suoi operatori, e pone evidenti interrogativi sulla direzione futura della democrazia e dei diritti umani nel paese e nella regione del Sahel.

 

 

Fonte: africanews.com