Il suo nome probabilmente dirà poco o nulla alla maggior parte dei lettori, ma Alberto Boubakar Malanchino è un attore nato a Milano nel 1992 da padre italiano e madre del Burkina Faso. Dopo la nascita, ha vissuto nella patria materna per qualche anno, poi in Italia, recandosi solo occasionalmente in Africa. Sin dall’adolescenza, dalle prime recite scolastiche, egli ha scoperto la propria passione per il teatro e la recitazione. Nel 2016 si è diplomato presso la Civile Scuola di Teatro Paolo Grassi a Milano, partecipando nello stesso anno alla Biennale di Venezia. Nel 2018 il debutto a teatro col monologo “Verso Sankara” (NdA: Sankara è considerato il padre del Burkina Faso). In seguito si è fatto notare al grande pubblico grazie ad alcune fiction sul piccolo schermo. Ha recitato infatti nelle produzioni italiane “Un passo dal cielo”, “Don Matteo”, ed in “Doc – Nelle tue mani”, nei panni del dottor Gabriel Kidane, coprotagonista. Ha lavorato anche nel cast della produzione di “Summertime” su Netflix. Oltre alla recitazione, Alberto è anche un apprezzato doppiatore: ha prestato la voce a Buzz Lightyear in “Lightyear-La vera storia di Buzz” e a Taka nel live action di “Mufasa – Il Re Leone”.
Riguardo alla sua vita non si sa molto, in quanto tiene alla propria riservatezza. Tuttavia sappiamo che è un appassionato di arti marziali, avendo praticato judo, karate e boxe. Inoltre, ama la musica rock, metal e pop, gli piace cucinare e ha recentemente deciso di diventare vegetariano.
Nonostante il trasferimento da bambino in Italia, Alberto ha sempre mantenuto un forte legame con la cultura e le tradizioni del Burkina Faso, considerandolo una parte importante di sé. È anche molto legato alla sua famiglia, in particolare alla madre e alla sorella. L’attore ha riferito di aver perso la conoscenza della lingua Moòré, che parlava da bambino, quando viveva in Burkina Faso, ma continua a sentirsi profondamente connesso alla sua eredità culturale.
Alberto ha spesso parlato di come la sua identità multiculturale abbia influenzato la sua vita e carriera, e ha dovuto affrontare alcuni pregiudizi legati al colore della sua pelle. In un’intervista, ha raccontato che la società non lo vedeva come un ragazzo italiano, ma semplicemente come un ragazzo dalla pelle nera. Ha vissuto situazioni in cui venivano messe in dubbio la sua identità e appartenenza. Nonostante queste difficoltà però, ha sempre mantenuto la sua passione per la recitazione e continua a costruire una carriera di successo.
Una piccola storia di successo e perseveranza di un individuo che pur essendo italiano al 100%, ha dovuto fronteggiare discriminazioni e diffidenza sin da piccolo. Non è una storia di integrazione, non aveva nulla in cui integrarsi essendo già parte attiva a tutti gli effetti della società italiana, ciononostante sii è trovato a fronteggiare problemi simili a coloro i quali arrivano in Italia dall’estero. Una vicenda che fa riflettere.