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Impianto idrico di Némélaye

Némélaye è uno dei villaggi del comune di Zawara e si trova fra il confine della foresta di Baporò e Laba. Esso necessitava di un impianto idrico che permettesse alla popolazione di rifornirsi di acqua potabile.

Quindi è stato finanziato un progetto di impianto del tipo AEPS; esso prevedeva la trivellazione di un pozzo profondo 55m, l’analisi chimico fisica e batteriologica delle acque, l’installazione della cisterna assemblata presso il Centro Polivalente di Carrefour/Laba, il noleggio di camion e gru per il trasporto e l’installazione della cisterna, una pompa sommersa funzionante con un gruppo fotovoltaico. La rete idrica di distribuzione è stata realizzata per rifornire di acqua potabile la scuola elementare, il mercato, la moschea ed il resto del villaggio. Purtroppo la scuola secondaria dista più di 1000 metri in linea d’aria dal pozzo, e non è stato perciò  possibile allacciarla, in quanto non erano rimasti più tubi; quelli previsti erano già stati tutti utilizzati, si penserà pertanto in futuro ad approvvigionarla, con un intervento del Comune.

La cisterna costruita interamente in acciaio inox è garantita per almeno 70 anni, come pure i tubi in PHD ad alta pressione. Il sistema di pompaggio solare da 2000 watt è azionato da una pompa solare costruita in Germania dall’azienda Lorenz, ed eroga 5000 litri all’ora per ben 12 ore di sole al giorno. La cisterna collegata al pozzo e’ munita di un dispositivo anti emersione della pompa, che ne garantisce un funzionamento continuo al riparo da ogni incidente che potrebbe danneggiarla. Essa si ferma ad ogni piena della cisterna, evitando traboccamenti della preziosa acqua.

Fondamentale è stato l’apporto della popolazione locale che ha prestato la propria opera. In particolare per lo scavo degli oltre 2000 metri lineari di trincea per interrare i tubi di distribuzione principale, ricevendo in cambio un modico compenso, del tipo food for work, da 1.5 euro per metro scavato e  chiuso dopo la posa dei tubi. Gli abitanti hanno contribuito alla posa dei tubi e messo a disposizione del progetto i terreni necessari per la costruzione delle fontane, per il collocamento della cisterna e per le linee di passaggio dei tubi interrati a 80 cm di profondità.

In particolare il progetto ha previsto le seguenti attività:

  • Costruzione della struttura di supporto dei pannelli solari e del gruppo elettrogeno di pompaggio, allestimento  delle scatole di giunzione dei cavi, dei pannelli e del collegamento della pompa sommersa.
  • Formazione all’uso, alla manutenzione ed alla gestione  degli impianti.
  • Formazione al piano di ammortamento e reintegro degli impianti per assicurarne la continuità e l’erogazione continua dell’acqua.
  • Formazione alla gestione economico finanziaria dell’impianto attraverso un COGES ( comitato di gestione) eletto dagli abitanti del villaggio. L’istruzione è stata fornita dai tecnici della Direzione Regionale delle risorse idriche, venuti dalla capitale regionale del Centro ovest,  ovvero Koudougou.
  • Tarificazione del servizio, allineato sulla tariffa delle zone rurali, per un costo inferiore od uguale a 500 FCFA al metro cubo.

La formazione delle donne che formano il Comitato di Gestione e che sono incaricate della gestione dell’infrastruttura, è durata 4 giorni è stata fatta dai tecnici del Ministero dell’Acqua attraverso la Direzione Regionale, su richiesta del Sindaco di Zawara. Il COGES dispone di un regolamento interno e tiene una assemblea generale degli utenti almeno due volte l’anno. Il mandato dei suoi membri eletti dura tre anni.

Il governo si è inoltre impegnato a sostituire le diverse componenti in caso di guasti consistenti, a condizione che il COGES disponga di un conto presso le casse rurali dove deposita i proventi delle vendite. La successiva estensione della rete idrica verrà effettuata utilizzando parte dei ricavi delle vendite di acqua.

Questo sistema di approvvigionamento idrico, oltre a ridurre i tempi di approvvigionamento, ha ridotto in modo drastico il numero di epatiti, diarree e tutte le malattie imputabili all’uso di acqua sporca che aumentavano la mortalità e la morbilità dei bambini e anziani. I casi di malaria legati alle acque stagnanti col tempo andranno diminuendo, grazie alla riduzione delle pozzanghere create attorno ai pozzi tradizionali. I vantaggi sono enormi e incalcolabili per l’ igiene corporale e ambientale.

Baporo forest (in verde)<—> Laba